Architettura in sughero: rifugi naturali a basso consumo energetico

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Pavimenti decorativi, tappi per champagne o pannelli termoisolanti: il sughero è un materiale naturale dalle mille possibilità e declinazioni! Facile da modellare, scolpire e intagliare dà forma alla creatività e risponde alla versatilità artistica di ogni oggetto di design e architettura. Prototipi, rifugi ed eco–padiglioni immersi nella natura e rivestiti interamente in sughero diventano sculture monolitiche in continuità visiva e materica con il paesaggio. Come la buccia di un frutto o la muta di un insetto, il sughero è un rivestimento naturale secondario, una seconda corteccia morbida, elastica e spugnosa. Deriva dalla quercia (Quercus suber), imponente e maestosa pianta del bacino mediterraneo ed è materiale atossico, rinnovabile e resistente. Da vestito di una pianta secolare può diventare isolante termo–acustico, rivestimento interno ed esterno, creare arredi e foderare manufatti architettonici.

IL SUGHERO NELL’ARCHITETTURA PORTOGHESE

Il sughero si forma sui rami e sulle radici del prezioso albero: l’accrescimento del fusto ne permette il distacco naturale e gli scorzini – operai specializzati nella decortica – riescono ad estrarlo senza danneggiare la pianta che, poi, gradualmente lo rigenera. L’uso del sughero in architettura e le maggiori proposte progettuali provengono proprio dal paese in cui maggiormente si produce e si esporta: il Portogallo. Dopo le prime applicazioni dell’architetto Alvaro Siza Vieira (nel quartiere di Malagueira ad Évora) e Souto de Moura (con il padiglione portoghese all’Expo 2000 di Hannover, ricostruito nel Parque Mondego a Coimbra), il sughero è stato riproposto da Barbiniarquitectos con l’ Eco–cabana nell’area protetta di Cascais. In opposizione ai rossi volumi piramidali della Casa das Histórias che ospita il museo di Paula Rego, il vicino padiglione si caratterizza per l’estrema discrezione e fusione con il paesaggio naturale. Sollevata dal suolo, iconica e compatta, l’Eco–cabana appare rivestita della stessa materia degli alberi.

MICRO–ARCHITETTURA NELLA FORESTA DI CASCAIS

Commissionata da Cascais Natura per sensibilizzare e conservare il Parco Naturale, l’Eco–cabana è concepita come unità di accoglienza e come intervento minimo ed ecosostenibile. La pianta a forma di stella a tre punte, realizzata con travi lamellari, è racchiusa in pannelli di sughero di 10 cm. Nessun rivestimento esterno aggiuntivo, né intonaco né pittura, nasconde il materiale bruno, che lo caratterizza come oggetto monolitico e mono–materico. Il prototipo di 70 mq è di facile realizzazione, modulare e riciclabile: l’obiettivo è realizzare piccoli "nidi" a basso consumo energetico destinati a rifugi naturali, strutture sanitarie o di ricerca. Ottimizzare gli investimenti disponibili e facilitare la fruizione del Parco di Sintra – gioiello dell’Unesco vicino Lisbona – sono state le motivazioni principali di una proposta flessibile, energeticamente autonoma e perfettamente funzionante sia singolarmente che in combinazione.

Come abito double–face, il sughero è vestito decorativo, stimolante al tatto e all’olfatto, e, dall’altra parte, una naturale protezione e barriera tra interno/esterno. La struttura cellulare a nido d’ape in cinque strati ne garantisce le eccellenti proprietà d’isolamento termo–acustico, di impermeabilità a liquidi e gas, elasticità, resistenza al fuoco e durata nel tempo. Impenetrabile agli insetti e roditori, perché indigesto, e inattaccabile da muffe, nasce come protezione delle funzioni vitali della pianta e, nell’Eco–cabana è la corteccia naturale per un nuovo ambiente provvisorio. Inoltre, come un organismo intelligente che si autolimita, vi è un controllo di acqua ed energia e un sistema di crediti che imposta limiti di consumi. Gli utenti sono, perciò, consapevoli e responsabili delle risorse utilizzate giorno per giorno.

Primo prototipo e successive sperimentazioni

Il prototipo ideato da Flavio e Maria João Barbini, ospita attualmente l’Ufficio Informazioni del Turismo di Cascais e una mostra permanente sulle tecniche costruttive dell’Ecocabana, sui materiali e sulla gestione degli eco–crediti. La flessibilità, l’autonomia e soprattutto gli accorgimenti energetici la rendono adatta per accogliere varie destinazioni e contestualizzarla in altri ambienti.

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ECO–PADIGLIONI IMMERSI NELLA NATURA

Come altri eco–padiglioni – l’Ecopadiglione in paglia e l’EcoDome in bambù – è leggermente sollevato dal suolo e presenta sistemi innovativi per il risparmio energetico: riscaldamento a biomassa, pannelli solari termici, illuminazione led, ottimizzazione e ventilazione naturale. Il bambù, la paglia e il sughero sono materiali ecclettici, affascinanti e iconici da usare soprattutto in paesaggi naturali. 

Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.