Reliquie ferroviarie e aree attrezzate: il parco Gleisdreieck a Berlino

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Un gruppo di skater armati di tavole e mountain bike e, poco più in là, ballerini di tango e ancora, famiglie turche che fanno sostanziosi picnic. Siamo a Berlino nel parco am Gleisdreick, davvero abbastanza grande per tutti, specie dopo il completamento nel maggio 2013: 26 ettari di verde e aree attrezzate tra le reliquie ferroviarie di due distretti fortemente edificati, Kreuzberg e Schöneberg. Il nome dell’area, triangolo delle rotaie, denuncia l’origine quale intersezione di tre linee ferroviarie che, a partire della metà del XIX secolo, tagliano la città, garantendo il trasporto di merci e persone.

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L’Atelier Loidl, firmatario del progetto, gioca con il fascino dellereliquie ferroviarie, preservando lespecie ruderali dovute a sei decenni di assenza umana e diversifica aree verdi,di relax e sport. Gleisdreieck si differenzia, così, dagli altri 35 parchi presenti a Berlino per la sua particolare storia, estensione, varietà di utenti e servizi offerti.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
Il Dipartimento per lo Sviluppo Urbano di Berlino, rappresentato dalla società Grün Berlin GmbH, apre nel 2006 una competizione vinta, in prima e seconda fase, dallo studio berlinese Atelier Loidl. La strategia adottata è, fin dall’inizio, di coinvolgere la comunità locale nella realizzazione del parco Gleisdreieck e di rispettare le infrastrutture presenti (le linee ferroviarie), realizzando una zona di connessione e di risarcimento alla cementificazione e gentrificazione.

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La partecipazione ed integrazione delle richieste dei cittadini nella pianificazione del luogo, permettono di bonificare la zona e caratterizzarla come luogo di incontro e convivialità. Il risultato è un’enorme oasi pubblica naturale, accessibile a tutte le ore, nel cuore pulsante di Berlino; un mix di natura e spazi a scala ridotta, circondata da palazzoni vecchi e nuovi, solcata continuamente da una linea ad alta velocità che offre, a tutte le ore, una prospettiva insolita e variegata.

DESCRIZIONE DEL PARK AM GLEISDREICK
Il vecchio tracciato della linea ferroviaria nord–sud divide il parco in due aree, l’Ostpark e il Westpark. Lungo questa direttrice compaiono in successione zone di ghiaia naturali con pietre scure, habitat per coleotteri e lucertole, superfici piane asfaltate per il basket e concave per lo skate.
A sud,le colonne di ghisa che supportano ben 15 ponti (patrimonio monumentale dal 1993), segnano il confine dell’area con il sottopassaggio Yorckstrasse, dove vi sono le larghe scalinate in corten e la lunga rampa di accesso al parco. Altro ingresso, è la Möckerpromenade, lungo la quale si incontrano gli edifici del Museo della Tecnologia Tedesca e il Museo del Parco Bohnsdorfer. Qui spiccano imprevedibilmente, in mezzo alla natura, due mulini a vento.

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L’Ostpark, aperto al pubblico nel settembre 2011, è definito attorno ad una vastissima area centrale trattata a prato verde. Da est a ovest, un sentiero di cemento lo chiude mentre, da nord a sud, compaiono coppie di linee ferroviarie.Un fitto boschetto è caratterizzato da nuove e vecchie specie di aceri, querce, betulle e alberi di limoni.

Grandi portali rettangolari come altalene, collinette di sabbia e tronchi d’albero rappresentano i diversi scenari per il gioco, una collezione elegante di aree ricreative. Invece, le lunghissime panche di legno e la pavimentazione dai bordi arrotondati, sottolineano l’apertura verso il vasto prato centrale, immancabile presenza in tutti i parchi nord–europei. La suddivisione geometrica e sobria della vasta zona è data da cambi dei materiali e colori, sabbia, ghiaia, pietrisco, cemento, legno.

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Il Westpark, recentemente completato, offre lunghe scalinate in legno, collinette artificiali verdi per skateboard con percorsi tracciati o buchi con reti per saltare. E, ancora, un enorme prato verde centrale. Giardini di rose e piccoli orti recintati con casette, rappresentano, invece, la dimensione più raccolta e partecipativa delle comunità locali, soprattutto bosniaci, ma in completa armonia con il resto del parco. Persone che corrono o fanno sport, coppie multietniche ed amanti della lettura;generazioni e gruppi sociali, la cui mescolanza è una chiara testimonianza del successo di un modello di città sostenibile ed in armonia con la natura.

Eppure i protagonisti silenti rimangono i binari, i segnali e le piattaforme in acciaio arrugginiti, su cui cresce la vegetazione spontanea. Da postazioni di controllo per gli scambi, caratterizzano il genius loci come testimonianze poetiche e davvero suggestive.

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CENNI STORICI DEL PARK AM GLEISDREICK
A nord della riva sinistra del canale Landewehr, a separazione dei quartieri Kreuzeberg e Shöneberg, Gleisdreick nasce nel 1912 proprio nel punto in cui i treni in direzione nord–sud s’incrociano con quelli provenienti da ovest verso est. Dresdner Bahnhof (1875–1882), Potsdamer Bahnhof (1838–1944) e Anhalter Bahnhof (1839–1952) sono le tre stazioni ferroviarie presenti nell’area. Dopo una serie di gravi incidenti, si ritiene opportuno progettare un nuovo incrocio di scambio e si sollevano le linee ferroviarie rispetto il piano stradale.

L’area, adibita a trasporto merci, ospita magazzini e stazioni; ma con il graduale disuso delle infrastrutture e ridimensionamento delle attività commerciali durante la II guerra mondiale, la zona diviene sempre più trascurata fino a divenire, nel 1945, discarica e terra di nessuno. A testimoniarne l’esistenza, solo la stazione U–Bahn che la continua a percorrere.

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Dopo la II guerra mondiale, solo la parte est continua ad essere utilizzata ed è lo stesso Museo della Tecnologia a richiamare attenzione e visitatori. Il resto dell’area è, invece, dismessa, poiché con la costruzione del muro diventa sempre meno conveniente mantenere linee poco utilizzate e vengono chiusi moltissimi binari. La vegetazione, indisturbata, si sviluppa creando, così, un ricco ecosistema naturale.

Dopo la caduta del muro di Berlino e con l’unificazione della città, l’area diviene punto strategico, richiedendo un’impellente soluzione sia per lo stato di abbandono e come cucitura tra i due distretti fortemente urbanizzati. Nel ’70 le comunità locali propongono alcune idee, ma solo nel 1997 lo Stato di Berlino trova un accordo con la società proprietaria della ferrovia, realizzando il parco.

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ACCESSIBILITÀ DELLE OASI NATURALI
Accessibile ad ogni ora e da vari punti, senza sorveglianza o telecamere, Glesdreieck è stato oggetto di atti di vandalismo e graffiti che, considerando la recente apertura e la notevole estensione, pesano moltissimo sul bilancio pubblico. A causa del forte dislivello dagli accessi del parco rispetto l’intera superficie, sarebbe facile realizzare chiusure o recinzioni. Per volere dei progettisti e dello stesso Dipartimento per lo Sviluppo Urbano, e sicuramente in linea con la vocazione e storia del parco, rimarrà ancora aperto ed accessibile.

Proprio come il parco naturale Südgeländedi Schöneberg e il Görlitzerdi Kreuzberg, il Gleisdreieck è esempio di riconfigurazione di una vasta area ferroviaria dismessa. Alla dolce scoperta di binari o tracce passate in mezzo ad alti alberi o vegetazione selvaggia, segue il piacere di rilassarsi in un ampio spazio e di conoscere, giorno dopo giorno, i mille volti e lingue che rendono Berlino unica.
Foto| ©Julien Lanoo

Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.