Il tetto reciproco: preparazione e realizzazione

Ingegneri ed architetti italiani in un workshop a Roma per conoscere e sperimentare esempi di strutture geodetiche e reciproche, dalla teoria alla pratica.

Si è svolto il 9 ed il 10 maggio il workshop “Il tetto reciproco”, una delle tante occasioni per approfondire, progettare e realizzare in modo concreto, messe a disposizione dallo studio Beyond Architecture Group (BAG), specializzato nell’ambito dell’architettura sostenibile. Il workshop è stato pensato ed organizzato dallo studio BAG e da Kalipè, che ha messo a disposizione il suo nuovo laboratorio permanente di sperimentazione e condivisione di esperienze professionali, tecniche e pratiche artistiche.

I TETTI A SELLA IN BAMBÙ E PAGLIA DELLE TONGKONAN

Docente d’eccezione è stato Biagio di Carlo, architetto famoso a livello internazionale per i suoi studi sui poliedri e sulle strutture geodetiche e reciproche. Biagio tiene conferenze ed è invitato ad eventi che si svolgono in tutto il mondo, oltre a scrivere per numerose riviste nazionali ed internazionali. Nel 2003 la rivista “Bioarchitettura” (n. 34, nov-dic 2003) ha pubblicato infatti il suo articolo “Strutture reciproche”, il primo articolo italiano a trattare tale argomento.

tetto-reciproco-b

Un’occasione unica di approfondimento e sviluppo tecnologico di alto profilo professionale che Architettura Ecosostenibile ha voluto sostenere anche con la sua partecipazione diretta, per raccontarlo ai suoi lettori.

Nodo reciproco: dalla teoria alla pratica

Il 9 Maggio, primo giorno del workshop, l’architetto Biagio di Carlo ha tenuto una lezione sui poliedri ed in particolare sui 5 solidi platonici: tetraedro, ottaedro, icosaedro, cubo e dodecaedro. I primi tre poliedri, spiega Biagio, essendo interamente triangolati, sono stabili e indeformabili, mentre, il cubo e il dodecaedro possono essere stabilizzati ricorrendo alla triangolazione delle facce instabili.

Attraverso questo semplice, ma in realtà complesso concetto, Biagio ha introdotto i corsisti nel mondo dei solidi archimedei e catalani, per giungere ai poliedri più complessi ed infine ai poliedri sviluppati nello spazio tridimensionale e verso lo spazio in 4 dimensioni.

La stretta connessione tra i poliedri e le “strutture reciproche” passa attraverso lo studio della struttura della materia; in particolare l’analisi dell’organizzazione delle connessioni e delle disposizioni delle cellule organiche, la cui architettura, incentrata sull’auto-generazione di elementi simili e continui, ha da sempre affascinato i più innovativi progettisti del secolo scorso da Richard Buckminster Fuller (inventore, architetto, designer, filosofo e scrittore statunitense) a Pier Luigi Nervi.

Biagio ha infatti studiato per anni le teorie ed i progetti di Richard Buckminster Fuller il quale è stato il primo progettista a sviluppare il concetto di cupola geodetica, brevettata nel 1954 ed applicata poi dal governo americano per la costruzione di cupole per le installazioni dell'esercito.

Le strutture spaziali reciproche, già indagate da Leonardo da Vinci, sono strutture realizzate con elementi che si sostengono, per l’appunto, reciprocamente, mediante vincoli di semplice appoggio. Tali strutture sono adatte alla progettazione di coperture con grandi luci ed a strutture temporanee, poiché sono composte da nodi che possono essere facilmente smontati e ricomposti, riformulando gli spazi anche a diverse altezze.

 Ecovillaggio GAIA, Navarro, Buenos Aires, Argentina 2006 Ecovillaggio GAIA, Navarro, Buenos Aires, Argentina 2006

 La Maloka, presso Re-green, Grecia La Maloka, presso Re-green, Grecia

Durante il workshop, sulla base della lezione di teoria, è stato possibile per i corsisti sperimentare esempi di strutture in scala, mediante l’utilizzo del nodo reciproco, per comprenderne le potenzialità e le regole spaziali.

tetto-reciproco-e

Preparazione e realizzazione tetto reciproco

La struttura del tetto reciproco realizzata è composta da due poligoni, uno interno ed uno esterno, di 8 lati ognuno. Il poligono interno, quello creato dal nodo reciproco e che costituisce l’occhio centrale, è caratterizzato dall’intersezione delle travi.

tetto-reciproco-f

Il poligono esterno, con numero di lati pari a quello interno, è definito dalle parti finali delle travi stesse, da cui partono gli elementi di collegamento con la struttura verticale.

tetto-reciproco-g

La seconda giornata ha visto i corsisti cimentarsi nella preparazione e lavorazione degli elementi utili alla realizzazione del tetto reciproco. Questo lavoro, prettamente di artigianato, che ha molto a che vedere con il concetto di autocostruzione, è stato seguito direttamente da uno dei responsabili del laboratorio Kalipè, l’arch. Giulio Mattioli.  

tetto-reciproco-h

tetto-reciproco-i

Ultimata la preparazione degli elementi, attraverso un modello di studio in scala, realizzato seguendo specifici requisiti architettonici caratteristici di questo tipo di costruzioni, è stato possibile riprodurre ed “alzare”, il tetto reciproco.

La realizzazione del tetto reciproco è stata seguita, in tutte le sue fasi, dall’arch. Giulio Mattioli e dall’arch. Paolo Robazza.

tetto-reciproco-l

tetto-reciproco-m

Conclusioni e prossimi appuntamenti

Esperienze di questo tipo costituiscono senz’altro un valore aggiunto alla sfera dei corsi e delle esperienze professionalizzanti in campo architettonico, ingegneristico e progettuale del panorama italiano, anche perché occasioni di scambio culturale con professionisti, studenti e studiosi stranieri, che si recano appositamente in Italia per partecipare ai workshop sperimentali organizzati da Beyond Architecture Group (BAG).

Di seguito vi segnaliamo le due prossime esperienze proposte:

  • La tecnica delle balle di paglia portanti, che si svolgerà dall’11 al 14 giugno 2015 presso il Villaggio Eva, uno dei progetti più importanti di BAG. Si tratta di un ecovillaggio autocostruito, realizzato dopo il terremoto dell’Aquila, a Pescomaggiore, con la tecnica delle balle di paglia. 
  • Terra, legno, sughero e surf, che si svolgerà dal 3 al 9 agosto 2015 presso Santo Isidoro (Portogallo). Il workshop si svolgerà all’interno del cantiere di uno dei progetti più importanti dello studio italo-portoghese Paratelier. Durante il workshop ci sarà l’occasione per sperimentare con la terra compressa, il legno, gli incastri ed il sughero pressato. Durante il workshop sono previste delle visite in laboratori artigianali locali.
Arianna Mortellaro

Arianna Mortellaro Architetto

Formazione scientifica, spirito “siculo” e dinamico. Dai colleghi soprannominata “archignere” poiché architetto che si occupa di efficienza energetica in campo industriale. Per hobby scrive articoli da freelance, prepara il pane tutte le settimane e si cimenta come birraiola.