I tetti giardino. Coperture estensive e intensive

Affacciarsi dal sesto piano di un palazzo in città, non scorgere tegole, antenne e gazebi abusivi… ma verde, fiori e panchine… Un sogno? No, è la sfida più ancestrale del mondo, a cui aspiravano i babilonesi, non di difficile realizzazione: si tratta dei tetti–giardino. Le ragioni per convertirsi a questo modo di progettare intelligente non sono solo estetiche, ma anche di ordine economico, ecologico e urbanistico. Gli esempi

nell’architettura contemporanea, più propriamente nella bioarchitettura, sono innumerevoli. Triste è invece rendersi conto di quanto possa risultare difficile convertire i vecchi palazzi delle città in un tipo di edilizia ecosostenibile e di come sia radicata in noi la concezione che i terrazzi condominiali debbano essere dei non luoghi o peggio ancora dei “parcheggi” per antenne e piccioni. Immaginate invece di avere la possibilità di sfruttarli, di creare proprio lì, nella zona più prestigiosa del palazzo, un orto condominiale, un luogo di gioco per i bambini, un luogo di incontro per gli anziani e un habitat per alcune specie animali (e non necessariamente per i piccioni).

Le caratteristiche dei tetti giardino

Di difficile realizzazione? Assolutamente no!

I tipi di progettazione di coperture vegetalizzate sono due: il verde estensivo e il verde intensivo.

Il verde estensivo

Il verde estensivo è un rivestimento semplice, economico e ideale sia per tetti piani che inclinati. Ha una capacità di carico ridotta in quanto la sua vegetazione è di tipo superficiale pari a 15/20 cm di profondità.

Il verde intensivo

Il verde intensivo è invece applicabile sui tetti piani con portanza superiore ai 150 kg. In questo caso la varietà vegetativa sarà enorme e si tratta di una vera e propria conversione del terrazzo in un ambiente ricco di piante, panchine, campi di gioco

Entrambi i tipi di copertura hanno una fortissima azione coibentante assicurando una minor dispersione termica in inverno e garantendo il mantenimento della temperatura in estate. Questa riduzione degli sbalzi termici assicura un abbattimento dei costi di riscaldamento e condizionamento e una vita più lunga del tetto stesso. Un altro vantaggio dei tetti giardino è il drenaggio delle acque piovane che in parte vengono assorbite dal terreno e in parte vengono restituite al ciclo naturale mediante la traspirazione. Questo tipo di copertura assicura un isolamento acustico notevole.

Come realizzare un tetto giardino? Naturalmente la conversione di un terrazzo in verde estensivo è senz’altro di più semplice realizzazione rispetto al giardino pensile, basti pensare al fatto che un progetto di questo tipo è praticamente applicabile su qualsiasi tipo di copertura sia essa piana che inclinata.

Gli strati tecnologici di un tetto giardino

Gli strati tecnologici di un tetto con verde estensivo

Al disopra del solaio bisognerà necessariamente porre in opera un telo con funzione di divisorio ed impermeabilizzante. Sopra di questo sarà disposta una guaina antiradice sulla quale verrà appoggiato uno strato drenante. Oggi il sistema drenante non prevede più argilla espansa o pomice, ma è estremamente compatto e costituito da plastiche prestampate. Al di sopra dello strato drenante sarà applicato un tessuto filtrante sul quale sarà poggiato il terriccio.

Gli strati tecnologici di un tetto con verde intensivo

Verde di tipo intensivo prevede una fase costruttiva analoga ma gli spessori dei vari strati saranno più del doppio. Inoltre nello stato drenante possono essere previsti dei tubi di dreno che avranno la duplice funzione sia di mettere in comunicazione i pozzetti d’ispezione siti in corrispondenza degli scarichi delle acque piovane sia di velocizzare il deflusso delle acque. Il giardino pensile può prevedere un vero e proprio impianto di irrigazione da istallare al di sopra del telo di separazione tra il solaio di copertura e lo spessore del terreno.

I vantaggi dei tetti giardino

I vantaggi sono quindi sia di ordine estetico ma soprattutto di tipo economico in quanto con un piccolo investimento iniziale si possono senza dubbio ammortizzare le spese di manutenzione. Inoltre è evidente come questo tipo di architettura possa ristabilire un equilibrio nella morfologia e urbanizzazione delle città… è come se i lotti fossero semplicemente estrusi verticalmente custodendo al di sotto le nostre abitazioni. E’ una vittoria del progettista moderno alla continua e spasmodica ricerca dell’interazione tra il costruito e l’ambiente. La sfida più importante da vincere è a questo punto una: quella di “convertire” gli utenti ad un tipo di progettazione intelligente sradicando la comune concezione che ci costringe a vivere in città brutte, condomini orribili, in vere e proprie gabbie di cemento allontanandoci da qualsiasi ricerca e volontà di migliorare la nostra qualità della vita.

William Morris nel 1881 scrive: “L’architettura abbraccia e considera tutto l’ambiente fisico che circonda il nostro esistere; non possiamo sottrarci ad essa, finché facciamo parte del mondo civile, perché l’architettura è l’insieme delle modifiche e delle interazioni introdotte sulla superficie terrestre in vista delle necessità umane”.

Elena Casolino

Elena Casolino Architetto

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