Stress: distretto per la ricerca e lo sviluppo della sostenibilità delle costruzioni

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A dispetto del nome poco rassicurante, Stress è una società consortile a responsabilità limitata che nasce proprio per rassicurare! Stress come Sviluppo Tecnologie e Ricerca per Edilizia sismicamente Sicura ed ecoSostenibile. Istituita a Napoli nel 2010 su iniziativa dell’ Università “Federico II”, mira a valorizzare collaborazioni già esistenti tra università, imprese e centri di ricerca. E’ a partecipazione mista pubblico–privata, e persegue i seguenti obiettivi:

  • costituire un network per la promozione di iniziative innovative nell’edilizia, su scala nazionale e internazionale;
  • sviluppare la ricerca scientifica puntando sulla formazione specialistica;
  • supportare l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali, valorizzando le eccellenze scientifiche e tecnologiche;
  • istituire un Distretto Tecnologico per le costruzioni in Campania.

IL PRIMO DISTRETTO HI–TECH SULLA SOSTENIBILITA’ DELLE COSTRUZIONI

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, il 5 settembre 2012 è stato presentato a Napoli, il primo distretto hi–tech sulla sostenibilità delle costruzioni. Il distretto, denominato anch’esso Stress, diventa luogo in cui la tecnologia sposa l’ecosostenibile, al fine si attuare attività di ricerca e sviluppo. Stress, inaugurato contestualmente alla mostra internazionale World Urban Forum (1–7 settembre), promossa da Un–Habitat, sarà operativo già da ottobre per la regione Campania.

I PROTAGONISTI

I protagonisti attivi di questa nuova avventura saranno l’Università di Napoli, l’Università di Sannio e varie aziende nazionali che operano nel settore edile. I progetti che nasceranno da questa esperienza saranno inseriti nell’evento “Resilienza e sostenibilità in relazione alle catastrofi: una sfida per le città del futuro”, un network organizzato da Amra e Dipartimento di ingegneria strutturale dell’Università “Federico II”, a cui parteciperanno anche atenei internazionali e prestigiose personalità del Mit. Verrà stilato un libro bianco che raccoglierà le esperienze internazionali, e quindi le nuove tendenze globali, per le città del futuro nell’ottica della sicurezza in caso di sisma o di altre eventuali catastrofi naturali.

Per citare un esempio, lo “smart pavilion”, progettato da Paolo Cascone di COdesignLab e presentato all’interno della mostra, costituisce spunto di riflessione sull’habitat ecosostenibile. Pensato come padiglione espositivo, esso presenta una struttura portante modulare in legno di castagno, e una superficie rivestita da teflon fotovoltaico e listelli di legno.

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Marta Puleo

Marta Puleo Architetto

Rotella metrica come portachiavi, matita sempre in borsa, gira per la città sempre pronta ad appuntare qualcosa sul suo taccuino. Internet è la sua finestra sul mondo delle novità architettoniche. Ama sperimentare nuove tecniche costruttive, progetta case green e nel tempo libero si rigenera con Mojito:.il suo micione.