Schermi verdi come brise soleil viventi per le facciate degli edifici

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L’impiego di schermi verdi per far fronte al soleggiamento consiste nel ricorrere a piante che si possano interporre tra i raggi solari e le facciate degli edifici, in maniera tale da bloccare del tutto o in parte la radiazione solare. La composizione delle quinte verdi varia a seconda del tipo di facciata che si vuole schermare, sia essa opaca o trasparente, ma in tutti i casi la vegetazione contribuirà a mitigare il calore in entrata negli ambienti e a migliorare il comfort interno.

Facciate verdi: tecniche per la realizzazione della green façade

PERCHÈ PREFERIRE I RIVESTIMENTI VEGETALI

A differenza dei comuni brise soleil, gli schermi verdi sfruttano le azioni fisiologiche della vegetazione portando a temperature superficiali molto prossime a quelle dell’aria esterna e godendo al massimo dell’energia luminosa solare grazie al fototropismo.

Il tipo di vegetale da impiegare dipende dal tipo di facciate che si vuole schermare: se si tratta di una superficie opaca, è possibile apporre piante a fogliazione sia decidua che sempreverde, nel caso di una superficie trasparente è opportuno preferire le specie decidue in modo da permettere proteggere dal sole quando c’è caldo e incamerare luce e calore in inverno.

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Il verde del fogliame conferisce maggiore qualità all’illuminazione interna. Questo colore è particolarmente efficiente per la trasmissione luminosa, non a caso spesso vengono impiegate persiane di colore verde perché consente contemporaneamente migliore qualità schermante e un maggiore equilibrio delle luminanze.

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Gli schermi solari verdi, oltre ad essere di grande impatto scenografico, contribuiscono a migliorare e purificare la qualità degli ambienti. Possono essere impiegate felci, peonie, orchidee, spathiphyllum, alocasia, e altre piante che non presentano particolare sviluppo delle radici.
L’intero sistema a verde non poggia direttamente sulle facciate, ma si sviluppa su un telaio il quale crea una certa distanza dalla parete garantendo la microventilazione e non consentendo la trasmissione di umidità agli involucri degli edifici.

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Le attuali tecnologie ci consentono di realizzare pareti vegetali su grandi superfici, pertanto non ci sono limiti di estensione dell’intervento, che deve però derivare dall’unione delle competenze di tecnici ed agronomi.

Ricorrere alla tecnologia viva arreca molti vantaggi che vanno dalla regolazione termica alla depurazione dell’aria, alla valorizzazione degli edifici in termini di benefici psicologici, anche se comporta non trascurabili difficoltà nella manutenzione,per la potatura, l’irrigazione, la sostituzione di esemplari morti e richiede costi significativi, che non riguardano solo interventi manutentivi della parete verde in sé, ma di tutti quegli apparati tecnologici che sono alla base del sostentamento dell’intero sistema verde.

Romina Muccio

Romina Muccio Architetto

Ha intrapreso la libera professione e non ne è ancora pentita. A Napoli si occupa di restauro di vecchi edifici ed è fondatrice di un’associazione di donne architetto. Nel tempo libero evade verso la natura incontaminata da plotter e pc e gestisce un piccolo zoo sfamando 2 cani, 2 gatte e una tartaruga.