Scelta dei combustibili, risparmio energetico e teleriscaldamento: riscaldare le case inquinando meno

Generico

Nei periodi sfavorevoli dal punto di vista meteorologico, il riscaldamento domestico rappresenta una fonte importante di inquinamento atmosferico. Il primato di prima sorgente di inquinamento spetta però alle automobiliil cui aumento imponente non solo ha decretato una maggiore pericolosità nella circolazione urbana ma anche un’immissione nell’atmosfera di ingenti quantità di CO2 e particolati. Ciò non significa che vengano trascurate

le numerose possibilità di ridurre le emissioni da riscaldamento che rappresenta ancora il 20–30% delle emissioni complessive.

Le linee guida su cui si possono articolare gli interventi sono principalmente tre: il tipo di combustibile, il risparmio energetico ed il teleriscaldamento.

IL TIPO DI COMBUSTIBILE UTILIZZATO

Se parliamo di parità di calore prodotto, il gasolio rispetto al metano emette 25 volte in più di particolato fine e ben 200 volte in più di anidride solforosa; ne consegue che il metano è largamente meno inquinante e anche più conveniente dal lato economico. Ma, nonostante sia già largamente diffuso, vi è ancora una percentuale piuttosto apprezzabile di utenze a gasolio specialmente per gli impianti più grossi. Nella sola Lombardia si calcola il 10–20%.

IL RISPARMIO ENERGETICO

Quello del risparmio energetico è un grande tema perché risparmiare combustibile significa inquinare meno. In questo caso i benefici sono diretti e immediati anche per l’emissione degli ossidi di azoto per i quali il metano non offre significative riduzioni rispetto al gasolio. La tecnologia mette a disposizione innumerevoli soluzioni come termoregolatori e contatori di calore, materiali per coibentare gli edifici, sistemi alternativi che integrano la produzione di base con pompe di calore e pannelli solari, caldaie più efficienti. Non occorre ripetere che anche un’intelligente politica di incentivi diffusa sul territorio fa la differenza.

IL TELERISCALDAMENTO

Infine, l’intervento più pesante dal punto di vista delle infrastrutture è il teleriscaldamento che si basa su un concetto molto semplice: concentrare la produzione di calore in un impianto dalle dimensioni adeguate in modo che possa consentire una forte depurazione delle emissioni e distribuire il calore alle utenze domestiche. Questo è un sistema piuttosto diffuso nelle città del Nord Europa che, cogenerando calore ed elettricità, ha quasi annullato l’impatto del riscaldamento civile.

Fonte | Settegreen Magazine n.5 – Novembre 2011

Elena Bozzola

Elena Bozzola Architetto

Si è laureata quando la parola “sostenibile” la pronunciavano in pochi e lei si ostinava a spedire email sulla tutela ambientale a tutti i suoi amici. L’incontro con Architettura Ecosostenibile è stato un colpo di fulmine. Ama la fatica delle salite in montagna e una buona birra ghiacciata dopo la discesa.