Rapporto casa-giardino: armonia dell'abitare

La casa rivela la nostra identità e il nostro stile di vita. Ogni casa si distingue per il suo odore, la sua luce, il suo giardino, esistono case ampie e case minime, case fredde e case calde, case di campagna e case di città. Si potrebbe comporre un lungo elenco sugli infiniti gusti personali, ma cos’è che rende gradevole una casa? O meglio, cos’è che rende piacevole abitare la casa"L’essenza del costruire è il far abitare. Solo se abbiamo la capacità di abitare possiamo costruire", sostiene il filosofo tedesco Heiddeger.

IL LIBRO CONSIGLIATO: PROGETTARE GIARDINI IN ITALIA

REQUISITI DELL’ ABITARE LA CASA

Elemento fondamentale dell’abitare è sicuramente lo spazio che la casa offre, soprattutto in termini qualitativi, ovvero uno spazio attento a determinati requisiti:

  • L’addentrarsi: attraversamento graduale dei diaframmi che separano la casa dagli spazi pubblici. Il cancello, il giardino privato, il portico, la porta d’ingresso sono soglie: non solo passaggi ma veri e propri luoghi architettonici che separando mettono in contatto persone o entità spaziali diverse.

  • L’accogliere: momento finale del percorso d’entrata, quando ci si ferma e in genere si riceve o si dona cortesia, avvertendo un primo impatto sensoriale (l’atrio, la sala d’ingresso, la hall).

  • Lo spostarsi: avviene grazie ad elementi e spazi funzionali di collegamento: corridoi, rampe, ascensori, scale di tutti i tipi fino al più complesso Raumplan di Adolf Loos.

rapporto-casa-giardino-b

  • L’affacciarsi: consiste nel partecipare da vicino a ciò che avviene oltre un limite che non si può valicare direttamente. Gli affacci arricchiscono lo spazio all’esterno (finestre, terrazze, balconi) ma anche all’interno della casa (soppalchi e gallerie), in questo caso favoriti dalla doppia altezza.

  • L’appartarsi: ambiente che dà sicurezza adatto a raccogliersi in privato come lo studio, di godere di una certa intimità come la camera, ma anche un angolo accanto al focolare o un comodo divano in soggiorno, semplicemente per stare in pace con se stessi. (da L’architettura dei luoghi domestici. Il progetto del comfort, di Adriano Cornoldi, edizioni Jaca Book 1994)

Appartamento in via Dezza, Gio Ponti, MilanoAppartamento in via Dezza, Gio Ponti, Milano

REQUISITI DELL’ ABITARE IL GIARDINO

La casa è spesso legata al verde, al suo giardino, uno spazio vitale che, a modo suo, soddisfa anch’esso i requisiti sopra-descritti: in giardino ci si può addentrare pian piano, si può accogliere o essere accolti, ci si può spostare a piacere o appartarsi in un angolo, in alcuni ci si può anche affacciare da un luogo più alto per ammirare il paesaggio.

Anche se la casa fosse la più bella del mondo, cosa sarebbe senza il giardino? A volte basta un po’ di verde sul terrazzo, sul balcone, due piante sul davanzale.

Giardino pensile di Villa Savoye, LeCorbusierGiardino pensile di Villa Savoye, LeCorbusier

"L’uomo che perde il contatto col verde è come se si privasse della sua natura più profonda e ancestrale di uomo dei boschi", come afferma Robert Baden-Powell, fondatore del movimento scout. Dall’altra parte anche il giardino necessita di cure, e chi meglio dell’uomo può darle: tutto comincia nel momento in cui ci si ferma, si avvertono i profumi, si ascolta, si osservano l’erba, i fiori, i cespugli, gli alberi. Il giardino ci insegna che niente rimane uguale a se stesso per sempre, che nascita e morte non sono definitive, tutto si trasforma col ciclo della stagioni; ci trasmette il valore della speranza nel domani, in un continuo mutamento necessario e vitale (da La casa e il giardino, partenza e radicamento nell’educazione e nella formazione, di Elio Meloni, 2013).

CASA E GIARDINO PER FRANK LLOYD WRIGHT E GIO PONTI

Le Prairie Houses (case della prateria) di Frank Lloyd Wright ad esempio, sono caratterizzate da una pianta multi direzionale con fluidità degli spazi interni e una tendenza delle stanze a spingersi verso l’esterno con portici e grandi vetrate, in un rapporto diretto con l’ambiente naturale e quindi col giardino

Interno Fawcett House, Frank Lloyd WrightInterno Fawcett House, Frank Lloyd Wright

Giardino Taliesin West, Frank Lloyd WrightGiardino Taliesin West, Frank Lloyd Wright

Sono ville di forma aperta che da un centro (di solito il caminetto) si espandono in modo informale in ampi blocchi asimmetrici e spesso crescono come un organismo vivente; hanno cioè bisogno di interagire con gli alberi, le rocce e i campi circostanti.

A proposito di casa, l’architetto Gio Ponti, nel suo saggio "Amate l’architettura" si esprime con queste parole: "L'Architetto costruendo fra il verde proporzioni le mura agli alberi (gli alberi sono proporzionati all'uomo)… Da noi (in Italia) l'architettura di fuori penetra dentro"

Interno di Villa Planchart Interno di Villa Planchart

"Dall'interno la casa all'italiana riesce all'aperto con i suoi portici e le sue terrazze, con le pergole e le verande… E’ già dalla casa stessa che il giardino comincia: il giardino sia una delle visioni dalla casa!"

Hall Parco dei Principi, Gio PontiHall Parco dei Principi, Gio Ponti

"Componiamo spazi e vedute, distribuiamo un verde prorompente tra i sassi.. aggiungiamo quei personaggi meravigliosi che sono gli alberi, giochiamo coi sassi come fanno i bambini (ma sassi enormi come mostri addormentati). Mai interrompere le vedute e i movimenti del terreno; far vivere tutti gli spazi nella loro continuità irregolare, naturale." Offre poi alcune indicazioni estetiche: "Ad architettura rigorosa e semplice come un cristallo contrasta bene un giardino disordinato. Ad architetture ricchissime come il Battistero di Pisa sta bene attorno un prato, perché con quel prato il Battistero è nuovo, perfetto: se fosse in mezzo agli alberi sembrerebbe un rudere!" (da Amate l’architettura, l’architettura è un cristallo, di Gio Ponti, edizioni Rizzoli 2010)

Battistero di PisaBattistero di Pisa

Ebbene casa e giardino rappresentano la stabilità e il movimento, l’apollineo e il dionisiaco che si fronteggiano ma si completano in uno scambio reciproco legato profondamente alla vita dell’individuo. La casa è importante perché offre protezione ma è necessario che essa sia aperta, non chiusa in se stessa. Più profonde sono le radici più l’albero cresce sano allungandosi verso il cielo, così più la casa dà sicurezza e calore umano più si cresce forti e pronti per uscire ad affrontare il mondo.

Federico Da Dalt

Federico Da Dalt Architetto

Vive a Colle Umberto (Treviso) e Venezia, città dove si è laureato con la tesi Abitazioni sostenibili in Bangladesh: un progetto di alloggi in bambù e terra cruda adatti a convivere con le alluvioni. Si diletta nella poesia, nel canto e nel teatro, ama i giri in bicicletta e le escursioni in montagna.