Coltivare frutta e verdura sul tetto. Il Rooftop farming

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Le iniziative sostenibili si stanno diffondendo sempre di più, trovando riscontri positivi anche nelle città metropolitane. Tra le iniziative più interessanti, quella del “rooftop farming”, ovvero coltivare frutta e ortaggi sui tetti dei palazzi, suscita senza dubbio curiosità e ammirazione. I vantaggi dei tetti verdi, come ci è noto, sono molteplici (dalla riduzione dell’inquinamento sonoro alle mitigazioni del microclima), ma la comodità di avere frutta

e verdura fresca di stagione a km 0, supera ogni aspettativa.

INIZIATIVE DAL MONDO
Pioniere di questa iniziativa sono le città americane e canadesi, in risposta alla crisi del settore alimentare e alla crescente tendenza a preferire cibo biologico. L’esempio di coltivazione sui tetti da parte di una cooperativa agricola di Montreal, è stato seguito anche a Detroit, in cui i livelli di cementificazione stavano privando i cittadini anche del verde urbano. A Chicago e Los Angeles, dei famosi ristoranti hanno cominciato a servire solo cibo proveniente dal loro tetto, riducendo notevolmente l’acquisto delle materie prime. A New York, invece, partirà nei prossimi mesi, su iniziativa della Brooklyn Garage, un ambizioso progetto che interesserà 4500 mq di tetto coltivabile, provvedendo al sostentamento dell’intero quartiere.

Londra vanta due importanti iniziative. La prima è “food from the sky” dei supermercati Thorntons Budgens. L’idea, nata quasi per caso, è di proporre la vendita di prodotti ortofrutticoli coltivati sul tetto dello stesso supermercato. Infatti, ilcalore disperso, legato al riscaldamento e all’illuminazione, crea una condizione ideale per le piante, che non subiscono grossi danni nei periodi invernali. L’altra iniziativa è conosciuta con il nome di nome di “Capital Growth” ha come obiettivo quello di incoraggiare i londinesi ad uno stile di vita più sostenibile preferendo cibo biologico e prodotto in loco, in vista delle prossimi Olimpiadi del 2012.

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BENEFICI ECONOMICI, SOCIALI E AMBIENTALI
I “rooftop farming” sembrerebbero un’ottima soluzione per ridurre i livelli di anidride carbonica e mitigare l’effetto “isola di calore” che spesso caratterizza le città fortemente urbanizzate. Inoltre, rappresentano un forte esempio educativo anche per le fasce d’età più giovani, più soggette alla perdita del legame con la terra e all’enorme valore dell’agricoltura biologica.

Segnali di questo tipo lasciano spazio alla speranza di salvare il pianeta dalla sua congestione. Queste iniziative, spesso nate dal basso per volere della comunità, denotano il desiderio di cambiamento verso un sistema economico razionale ed equilibrato, indipendente dalle lobby e dal potere capitalistico.