Gli alberi a foglia caduca nella progettazione architettonica sostenibile

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Si è spesso chiamati a progettare un edificio ed il suo intorno. Non solo mattoni su mattoni, ma anche strade pedonali, spazi per il gioco e verde pubblico attrezzato ed ornamentale. Quando oltre all’edificio dobbiamo progettare il verde che lo circonda, non possiamo dimenticarci del ruolo chiave che rivestono gli alberi.
Sia d’estate che d’inverno, il loro contributo può risultare fondamentale per migliorare le condizioni di benessere abitativo all’interno e all’esterno del fabbricato e a ridurre le dispersioni energetiche.

Analizziamo per il momento la funzione degli alberi a foglia caduca nella progettazione architettonica sostenibile, riservandoci di trattare negli articoli successivi tutti gli effetti positivi e negativi che le piante in generale hanno sull’edificio attorno al quale si trovano.

Gli alberi a foglia caduca sono quelli che perdono le foglie d’inverno mentre vantano di una folta chioma estiva. Questa loro caratteristica li rende perfetti per fare da contorno agli edifici più disparati. D’estate, quando il soleggiamento è fortemente indesiderato, proteggono l’edificio dal sole con le loro foglie; d’inverno invece, quando la radiazione solare giova al benessere interno, perdono le foglie consentendo ai raggi di “colpire” l’edificio riscaldandolo.

Immaginate un albero sempreverde, imponente e con una bella chioma folta piantato a pochi passi da un edificio. In estate il suo contributo alla climatizzazione risulta fondamentale per l’ombra che riesce a portare sul fabbricato, ma d’inverno, impedendo ai raggi del sole di irraggiare l’edificio, lo fa raffreddare e ciò che ne consegue sono consumi energetici elevati.

Per ottenere un risultato ottimale, occorre collocare gli alberi in direzione sud rispetto all’edificio.

Qualche esempio di albero a foglia caduca:
Platano originario delle regioni medio asiatiche, è molto diffuso in Italia. Cresce velocemente e può raggiungere i 30 metri di altezza. Adatto a parchi e giardini urbani, ampiamente utilizzato a scopo ornamentale.
Carpino E’ un albero di medie e grandi dimensioni. Raggiunge i 20 metri di altezza e ha una chioma molto fitta che non si espande oltre gli 8–9 metri di larghezza. Ha radici non molto espanse.
Frassino Può raggiungere i 30 metri d’altezza; ha una chioma leggera e slanciata. Molto impiegato per parchi e viali alberati. La sua chioma consente una ombreggiatura adeguata nella stagione estiva.
Quercia E’ un albero molto longevo che può raggiungere i 30 metri di altezza. Ha una chioma ampia ed è indicato particolarmente per parchi, giardini e viali alberati.
Olmo Può raggiungere i 20–30 metri di altezza. Ha una chioma densa ed irregolare. E’ un albero longevo che può superare i 600 anni di vita. Ha la caratteristica di essere resistente all’inquinamento.
Betulla Può raggiungere i 30 metri di altezza. La sua chioma è stretta e conica e slanciata. Cresce bene nei terreni sabbiosi e ricchi di torba. Utilizzato come pianta ornamentale per l’eleganza del portamento.
Acero E’ una pianta molto diffusa nei giardini. Non sopporta bene la siccità e necessita di annaffiature in caso di lunghi periodi senza piogge. Predilige posizioni semi ombreggiate o soleggiate.
Acacia
Tiglio
Faggio
Pioppo

Antonia Guerra

Antonia Guerra Ingegnere Edile ed Architetto

Architettura Ecosostenibile, che ha fondato durante gli anni universitari, è il suo piccolo gioiello. A Londra, dove vive, progetta case per ricchi signori londinesi. Nel tempo libero si aggira in bicicletta tra i grattacieli della City, organizza pic-nic e si dedica alla pittura ad acquerello.