DPCM rigenerazione urbana: stanziati 8,5 miliardi

DPCM rigenerazione urbana

Il DPCM rigenerazione urbana nasce per sbloccare gli 8,5 miliardi di euro previsti dal “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare” del Ministero delle Infrastrutture e incluso nella Legge di Bilancio 2020 ed incentivare interventi di rigenerazione urbana nei comuni italiani. 

DPCM rigenerazione urbana

Il DPCM rigenerazione urbana ha lo scopo di sbloccare lo stanziamento dei fondi previsti dal “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare” e stabilire i criteri e le modalità per l'assegnazione dei contributi ai Comuni.

Il DPCM rigenerazione urbana è firmato dal sottosegretario di Stato Fraccaro per conto dell'ex premier Conte (dimissionario a fine Gennaio 2020), essendo stato messo a punto dal precedente Esecutivo. Il Dpcm avrebbe dovuto vedere la luce entro lo scorso 30 settembre 2020, ma è slittato di circa 6 mesi a causa della proroga  DL 14 Agosto 2020, n. 104 ed è stato pubblicato in GU Serie Generale n.56 del 06 marzo 2021 (21A01297).

Il titolo del DPCM rigenerazione urbana racchiude già gli intenti di chi lo ha programmato: “Assegnazione ai comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale”.

Il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare”

Il “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare” è un piano multimiliardario per la rigenerazione urbana i cui obiettivi sono:

  • la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale,
  • il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.

Tale programma da 854 milioni per la qualità dell'abitare, è stato pubblicato con decreto attuativo lo scorso novembre 2020.

Quindi il Programma stabilisce i fondi da stanziare e il DPCM rigenerazione urbana sblocca lo stanziamento dei fondi e stabilisce in base a quali criteri assegnare i contributi ai Comuni. 

La principale novità relativa al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare” riguarda la riunione dell'Alta Commissione per la Qualità dell'Abitare, istituita presso il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), riunitasi il 4 marzo. La Commissione ha, tra l'altro, il compito di esaminare e finanziare progetti per la riqualificazione delle aree urbane disagiate dal punto di vista abitativo e socio-economico. Il 16 marzo è fissata la scadenza della prima fase per la presentazione dei progetti e al bando si sono già registrati 170 enti locali e territoriali.

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Come saranno ripartiti gli 8,5 miliardi del DPCM per la rigenerazione urbana?

I fondi da stanziare per la riqualificazione urbana, sono somme stanziate dalla legge di Bilancio. Gli 8,5 miliardi del DPCM per la rigenerazione urbana saranno ripartiti come segue:

  • 150 milioni di euro nell'anno 2021;
  • 250 milioni di euro nell'anno 2022;
  • 550 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024;
  • 700 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2034.

Quando sarà operativo il nuovo Piano per la Rigenerazione Urbana?

Perché il nuovo Piano per la Rigenerazione Urbana sia operativo, occorre un Decreto Ministeriale (entro 30 giorni dalla pubblicazione del DPCM rigenerazione urbana) da parte del Viminale per approvare il modello della procedura informatizzata che consenta ai Comuni di inviare le candidature.

È previsto di applicare il DPCM in via sperimentale per il triennio 2021-23 e di definire sin da subito anche le modalità di utilizzo dei ribassi d'asta, di monitoraggio delle risorse assegnate, di rendicontazione e di verifica, nonché le modalità di revoca, recupero e riassegnazione delle somme non utilizzate, proprio in virtù del fatto che molto spesso i progetti, essendo previsti su scenari a lungo termine e con caratteristiche mutevoli in fase di attuazione hanno riscontrato e possono continuare a riscontrare modifiche agli stanziamenti previsti con relative economie nei bilanci.

Chi e come potrà usufruire del nuovo Piano per la Rigenerazione Urbana?

Chi potrà usufruire delle risorse del nuovo Piano per la Rigenerazione Urbana:

  • i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti che non siano capoluogo di provincia
  • i comuni capoluogo di provincia
  • i comuni sede di città metropolitana.

Sono previsti dei limiti massimi attribuibili in base all’entità demografica e al tipo di comune.

  • Per i comuni con popolazione da 15.000 a a 49.999 abitanti: finanziabili uno o più interventi entro il limite di 5 milioni di euro;
  • Per i comuni con popolazione da 50.000 a a 100.000 abitanti: finanziabili uno o più interventi entro il limite di 10 milioni di euro;
  • Per i comuni con popolazione pari o superiore a 100.001 abitanti e per quelli con popolazione inferiore ma che siano capoluogo di provincia o sede di città metropolitana: finanziabili uno o più interventi entro il limite di 20 milioni di euro.

Sono finanziabili singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici anche ricompresi nell'elenco delle opere incompiute. Possono essere coperte inoltre anche le spese di progettazione esecutiva se comprese nel quadro economico dell'opera da realizzare.

Quali sono gli interventi che hanno accesso ai contributi?

Le categorie di intervento che possono accedere ai contributi sbloccati dal DPCM rigenerazione urbana sono tre: 

  • Prima categoriache comprende la manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico; tra gli interventi è prevista la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire.
  • Seconda categoriache riguarda il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici. Questo tipo di interventi devono fare riferimento in particolare allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, oppure alla promozione di attività culturali e sportive.
  • Terza categoria è quella che riguarda la mobilità sostenibile, i cui obbiettivi vanno a rinforzare il già cospicuo patrimonio di fondi del Decreto “Risorse destinate a ciclovie urbane” del 12 Ottobre 2020.

I Comuni sono tenuti a presentare le istanze per la concessione dei contributi entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del DPCM rigenerazione urbana, ma è necessario che le richieste si riferiscano ad opere pubbliche inserite nella programmazione annuale o triennale degli enti locali .

Se l'ammontare dei contributi richiesti dovesse superare le risorse disponibili, saranno favoriti i comuni con un valore più elevato dell'indice di vulnerabilità sociale e materiale (Ivsm) -di cui segnaliamo la guida fornita dall’ISTAT per gli utenti-.

L'ente beneficiario del contributo sarà tenuto poi ad affidare i lavori entro termini precisi stabiliti dal Dpcm (da 15 a 20 mesi a seconda dell'importo delle opere).

Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.