Open Factory apre le porte alla bioraffineria Eni di Venezia

Mai prima d’ora una raffineria tradizionale era stata convertita in bioraffineria, in grado di produrre biocarburanti di alta qualità miscelando liquidi ricavati da materie prime organiche con carburanti di origine fossile.

Attiva dal 1926, la raffineria di Venezia (Porto Marghera) importava petrolio greggio per produrre benzine. Oggi vi si produce il green diesel grazie al quale nel gennaio scorso è stato commercializzato Eni Diesel +, il carburante con il 15% di componente rinnovabile (la più alta attualmente presente sul mercato)  ed una matrice idrocarburica ottimizzata. Il green diesel Eni viene prodotto a partire dall’idrogenazione di oli vegetali sfruttando l’innovativa tecnologia EcofiningTM. Rispetto ad un tradizionale carburante, Eni Diesel + riduce i consumi fino al 4%, le emissioni di CO2 fino al 5%, e preserva l’efficienza del motore nel tempo.

Grazie agli investimenti nella ricerca, all’idea di un progetto di riconversione e utilizzando il brevetto Ecofining, Eni ha riutilizzato la sezione catalitica di idrodesolforazione già presente nella raffineria di Venezia, riconfigurandola per renderla adatta alla nuova vocazione della struttura. Non solo il nuovo carburante, ma l’intero ciclo produttivo dello stesso è più sostenibile.

Il progetto esaudisce il sogno del lungimirante ingegnere tedesco Rudolf Diesel che nel 1892 aveva brevettato un motore meno inquinante e più efficiente di quello a vapore, che anziché funzionare con la benzina, era alimentato con olio di arachide.

L’aspetto più interessante della nuova bioraffineria di Venezia, che ha aperto le porte al pubblico il 27 Novembre, in occasione di Open Factory 2016, riguarda la componente bio presente nel biocarburante. Secondo i rigidi parametri di certificazione del sistema ISCC (International Sustainability & Carbon Certification – Certificazione di sostenibilità internazionale e del carbone), che la bioraffineria rispetta, le organizzazioni, per poter certificare la biomassa, devono dimostrare la propria responsabilità rispetto a:

  • Riduzione di emissioni di gas effetto serra (GHG)
  • Uso sostenibile del terreno
  • Protezione di biosfere naturali
  • Aumento della sostenibilità sociale

Sebbene al momento per la produzione del biocarburante siano utilizzati oli vegetali (tra cui olio di palma proveniente da foreste certificate e a riproduzione controllata), la ricerca Eni è attualmente concentrata sulla trasformazione di scarti di oli derivanti da rifiuti, alghe e materiale lignocellulosico, in componente per il biocarburante. 

Anche se la strada per una sostenibilità a 360 gradi è ancora lunga, la direzione in cui si sta muovendo l’azienda è quella di non utilizzare biomasse in competizione con gli usi alimentari, ma accordarsi con le municipalità locali per incrementare la raccolta degli oli esausti prodotti dalle utenze domestiche, per riciclarli massimizzando il beneficio ambientale.