La progettazione sperimentale di Atelier IAS: intervista a Ranieri Luchetti

Il team dell'Atelier IAS

Ranieri Luchetti è uno dei fondatori dell’Atelier IAS: un centro di progettazione sperimentale in cui studenti e neolaureati in architettura, interior design e product design si riuniscono per confrontarsi sui temi della progettazione contemporanea e dare forma alle proprie idee partecipando a concorsi di progettazione che li hanno visti finalisti in varie occasioni.

La forza di Atelier IAS sta nell’aggregazione: giovani entusiasti pronti a mettere a disposizione le conoscenze specifiche l’uno dell’altro per creare un gruppo di lavoro multidisciplinare in grado di affrontare la progettazione a tutte le scale.

Per scoprire di più sul progetto di Atelier IAS abbiamo intervistato Ranieri Luchetti, 24 anni, uno dei fondatori.

Atelier IAS è un cilindro da cui tirate fuori idee, progetti, ambizioni. Da dove è nata l’idea di un “hub” di progettazione?

Circa due anni fa, durante l’università mi resi conto che un solo esame di progettazione non bastava a colmare il mio interesse verso la materia, così decisi di partecipare a qualche concorso internazionale di progettazione. All’inizio eravamo solo un team di studenti che partecipavano a concorsi di progettazione per divertirsi e imparare cose nuove, poi abbiamo avuto l’idea dell’hub, e il gruppo si è allargato per accogliere nuove professionalità, migliorare la nostra competitività e scambiarci opinioni in ambiti sempre più svariati.

Il team iniziale era composto solo da me e un mio collega, Gianluca, che mi affiancava come creative director, e due grafici, Gianmarco e Riccardo, che curavano la presentazione delle tavole di concorso.

Ora Atelier IAS è un hub di sviluppo di idee, progetti e startup innovative in cui studenti ambiziosi e volenterosi come noi lavorano insieme toccando i campi della grafica, della modellazione 3D, dei rendering e del marketing e lavorando al lancio di startup innovative, concorsi di architettura e product design.

Alcuni dei progetti dell'Atelier IASAlcuni dei progetti dell'Atelier IAS

E ora avete anche uno spazio nuovo nuovo a due passi dal Colosseo e avete stretto collaborazione con partner importanti, dimmi di più.

Il nostro Atelier ci ha dimostrato che l’unione fa la forza, quindi siamo sempre alla ricerca di collaborazioni che ci facciano crescere. Per esempio la collaborazione con “Spazio Chirale”, che gestisce i fablab della regione Lazio, ci consente di approfondire i nostri progetti studiandoli con dei prototipi stampati in 3D e realizzare modellini con le stampanti laser.

Collaboriamo anche con l'associazione "Il Valore delle Idee", convenzionata con l’Ordine degli architetti di Roma e Provincia, specializzati nel campo dei brevetti e dell’innovazione. Con loro, insieme a "Spazio Chirale", stiamo per lanciare un workshop sulle invenzioni e la loro realizzazione attraverso le tecnologie di stampa 3D.

Entrambe le realtà hanno contribuito a sensibilizzarci riguardo l’importanza di sviluppare le nostre idee attraverso nuovi metodi di produzione, nuovi materiali e nuovi obbiettivi da porci dall’inizio alla fine della progettazione.

Che valore attribuite alla sostenibilità nei vostri progetti?

Per noi la sostenibilità, riguarda tutte le fasi e tutti gli elementi che compongono i nostri progetti, ed oggi non potrebbe essere altrimenti. La necessità di rispondere ai cambiamenti climatici, e le nuove tecnologie figlie degli anni 2000 hanno offerto la possibilità di generare infinite possibilità riguardo la progettazione sostenibile, e noi, nuove leve universitarie siamo i primi a beneficiarne appieno, sperimentando e riprogettando il nostro futuro.

Lo scopo primario è di ricreare, inventare e sviluppare progetti, instaurando e tentando di prevedere nuovi modi di vivere, che soprattutto oggi stanno cambiando in ogni sua forma. Ogni progetto ha la necessità, di essere totalmente eco-compatibile, e sopratutto lasciare un’impronta progressiva, conservativa e sensibile nei confronti dell’ambiente.

“Vale de Moses”, l’ultimo concorso a cui avete partecipato, vi ha dato grande soddisfazione, portandovi tra i finalisti. Avete progettato uno spazio per la meditazione in cui la natura svolge un ruolo curativo.

atelier ias cabin retreat

atelier ias cabin retreat2

Sì, la natura ricopre un ruolo fondamentale in questo progetto: non solo l’abbiamo preservata il più possibile, lasciando che abbracciasse le cabine di meditazione, ma è stata anche la vera ispirazione progettuale, nelle forme e nell’essenza degli spazi. La forma è organica e ricorda quella di una foglia poggiata al suolo (da qui il nome “leaf-cab”), i materiali naturali, con prevalenza del legno, a richiamare i colori e i materiali naturali presenti in situ e creare dei piccoli nuclei in perfetta simbiosi con il paesaggio, aperti su di esso, eppure riservati per lasciare che gli occupanti stringano un legame profondo con la natura in un ambiente raccolto. E poi, in una zona, come quella delle foreste del Portogallo in cui il progetto si colloca, in cui l’accesso all’energia è complesso, ogni cabina è autosufficiente.

Complimenti ragazzi, non vediamo l’ora di vedere il vostro primo progetto prendere forma, saremo i primi a parlarne!

Adriana Mancuso

Adriana Mancuso Architetto

Amo i colori, i pattern, le giornate di sole. 
Scrivo per diletto. A penna con piacere, al computer per necessità.
Sogno oceani senza plastica.