Piattaforme elevatrici: la progettazione ed installazione

La piattaforma elevatrice è il sistema più comodo e sicuro per superare dislivelli con una carrozzina per disabili.

Il montascale, alternativa più economica e semplice alla piattaforma elevatrice, presuppone una scala larga, che sarà ampiamente ingombrata dall’installazione dell’impianto. In aggiunta l’uso in autonomia del montascale, seppur provvisto di automatismi, è sempre assai precario.

La piattaforma elevatrice rappresenta un altro concetto di spostamento. Seppur più costosa del montascale, è meno ingombrante, lasciando più libertà nell’uso della scala agli altri famigliari e, quasi sempre, può essere utilizzata in completa autonomia.

Gli elementi delle piattaforme elevatrici

Le piattaforme elevatrici sono essenzialmente composte da:

  • Vano (non sempre necessario)
  • Corpo guide (definiscono il percorso della piattaforma elevatrice)
  • Cellula di trasporto (aperta o chiusa secondo necessità)

Classificazione delle piattaforme elevatrici

É possibile dividere le piattaforme elevatrici in due categorie fondamentali: con vano e senza vano.

  • Le piattaforme elevatrici senza vano
    Le piattaforme elevatrici senza vano sono quasi sempre macchine a 2 fermate che se hanno corse ridotte sono quasi sempre in semplice appoggio e nel caso di corse maggiori vengono fissate ai balconi delle abitazioni.
  • Le piattaforme elevatrici con vano
    Le piattaforme elevatrici con vano sono quasi sempre infilate nel mezzo delle trombe delle scale oppure in appositi vani in muratura. La loro caratteristica principale è la possibilità di fare più fermate.

Si possono anche classificare le piattaforme elevatrici in funzione dei metodi usati per generare il movimento della cellula di trasporto, detta comunemente cabina. A titolo indicativo ma non esaustivo, le più usate dai costruttori sono le piattaforme con azionamento tramite:

  1. pistone idraulico;
  2. pistone oleodinamico;
  3. argano a fune;
  4. catena;
  5. cinghia;
  6. vite senza fine;
  7. vuoto pneumatico

Tutti sono validi anche se nel fare la scelta il bravo tecnico venditore dovrà tenere conto del luogo di installazione, del clima, della frequenza d’uso, delle possibilità ambientali.

Le piattaforme elevatrici possono essere anche classificate in funzione dei metri di corsa, che ne influenzano la progettazione:

  • fino a 0,5 metri di corsa;
  • fino a 1 metro di corsa;
  • fino a 2 metri di corsa;
  • più di 2 metri di corsa.

Progettazione ed installazione di una piattaforma elevatrice 

Verifica strutturali e permessi

Prima dell’installazione dell’impianto è bene ricordare che bisogna assolutamente far valutare da un tecnico abilitato l’edificio sul quale si farà l’intervento. Il tecnico calcolerà l’eventuale necessità di rafforzamento della struttura abitativa, ne seguirà un progetto che andrà portato per l’approvazione in comune. Nessuna modifica strutturale può essere fatta in proprio. Ottenuto il permesso dal comune, si può iniziare a far fare all’impresa edile i necessari lavori di predisposizione.

Definizione della lunghezza della corsa e progettazione

Il tecnico venditore definirà i lavori da effettuare prima dell’installazione dell’impianto anche in funzione della lunghezza della corsa della piattaforma. Nello specifico:

  • piattaforme fino a 0,5 metri di corsa

E’ la categoria che racchiude tutte quelle macchine in gergo chiamate “le pedanine” che normalmente si usano all’interno degli edifici o subito fuori all’ingresso. Sono leggere, facilmente spostabili e non necessitano di opere di fissaggio. Se necessario possono essere fatte funzionare anche a batterie.

Per l’installazione di questo tipo di piattaforme elevatrici si deve far predisporre un piano in calcestruzzo perfettamente orizzontale curando di avere uno spazio di manovra antistante la piattaforma di almeno mt 1,5. Non è necessario nessun cancellino all’arrivo in alto. 

  • piattaforme fino a 1 metro di corsa

La differenza con le precedenti sta principalmente nel fissaggio a terra che in questo caso è necessario. Poiché si supera il 0,5 mt di corsa è necessario che al piano alto sia posto in essere un cancelletto di riparo anticaduta. Ne esistono di molte forme e dimensioni, è quindi necessaria una buona analisi del luogo dove andrà installata.

Per l’installazione di piattaforme fino a un metro di corsa si deve far predisporre un piano in calcestruzzo perfettamente orizzontale curando di avere uno spazio di manovra antistante la piattaforma di almeno mt 1,5. È necessario un cancellino all’arrivo in alto. 

  • piattaforme fino a 2 metri di corsa

I modelli disponibili sono normalmente macchine autoportanti che appoggiano a terra in apposita fossa. Attenzione: quando si esegue una fossa bisogna sempre far fare accanto un'altra fossa di decantazione delle acque piovane. Cosi facendo allungheremo la vita del cosiddetto “soffietto di protezione”

Per l’installazione di piattaforme elevatrici fino a 2 metri di corsa si deve far predisporre una fossa di adeguata misura (dipende dalla marca e dal modello) ed un piano in calcestruzzo di fronte all’imbarco in basso. È’ necessario un cancellino all’arrivo in alto.

  • piattaforme superiori a 2 metri di corsa

Se si tratta di piattaforme senza vano normalmente il gruppo guide appoggia a terra su un piano in calcestruzzo, perfettamente orizzontale, di profondità ed ampiezza adeguata al modello ed alle condizioni ambientali. Gli agganci ai balconi ed al muro di sostegno vanno studiati e costruiti caso per caso. La scelta dei sistemi di fissaggio deve tenere conto dello stato di fatto del posto a cui ci si aggancia.

Se si tratta di piattaforme elevatrici con vano, personalmente da me sconsigliate se a servizio di persone disabili, bisognerà essenzialmente predisporre piano e/o fossa (a seconda del modello). Per quanto riguarda la stabilità e quindi la necessità di agganciarci all’edificio consiglio l’uso di vani autoportanti.

Il locale macchine

I locali macchine ormai quasi non esistono più. Una volta servivano a contenere la centrale elettrica e quella oleodinamica. Ad oggi il tutto è quasi sempre inglobato nella struttura ed al massimo è un piccolo armadietto.

Il gruppo di trazione

Normalmente si intende per gruppo di trazione il sistema di movimento con tutta la sua parte elettrica od oleodinamica e il sistema guide che a seconda delle marche e dei modelli possono essere laterali o centrali alla cabina.

Il piano di trasporto

Il piano di trasporto di una piattaforma elevatrice, come già accennato, può essere rappresentato da una semplice superficie libera oppure, come nel caso delle piattaforme a corsa lunga, da una cellula completamente chiusa o con semplici protezioni alte almeno mt 1,1. La apertura o chiusura delle porte di piano può essere sia manuale che automatica.

Considerazioni finali

Quando proponete ad un cliente una piattaforma elevatrice non dimenticate mai che sta spendendo una cifra molto importante e che quindi si aspetta da parte vostra un’attenta analisi delle sue necessità.

Ricordate sempre che la pedana elevatrice vuole essere una versione meno costosa di un normale ascensore e che quindi oltre i 5 metri di altezza è sempre meglio consigliare al Cliente l’acquisto di un vero e proprio ascensore. Anche se le norme attuali lo permettono la vendita di piattaforme elevatrici (Direttiva Macchine) che somigliano molto a veri e propri ascensori (Direttiva Ascensori), consigliate sempre l’acquisto di macchine semplici e robuste, che non rappresentino un costo eccessivo nel proseguo della loro vita. Attenzione: lo Stato aiuta dandoti contributi sulla spesa al fine agevolare la tua mobilità, ma non li concede per “aumentare il valore del tuo immobile” con impianti largamente eccessivi rispetto alle necessità. 

Domande frequenti sulle piattaforme elevatrici

D.: Le piattaforme elevatrici che norme seguono?
R.: Le normative vigenti sono EN 81 41 e DM 2006. 

D.: Sono riconosciute come impianti atti a superare le barriere architettoniche.
R.: Si sono a tutti gli effetti riconosciute se vengono dedicati alle persone disabili

D.: Posso avere detrazioni e contributi?
R.: Se l’impianto viene destinato ad uso esclusivo di persona disabile certificata si possono avere sia i contributi che le detrazioni nei modi e tempi previsti dalla legge.

D.: Perché usare una piattaforma a cielo aperto anziché una a vano chiuso?
R.: Nessun costruttore può garantire in assoluto che il suo impianto non si fermerà mai! Ciò premesso, il gruppo Centaurus Rete Italia consiglia impianti a cielo aperto per evitare l’esperienza di restare chiusi per lungo tempo in una cabina che in estate può risultare molto calda e in inverno fredda. A chi vi dice che così facendo se piove si bagneranno rispondete che pioverà anche all’uscita dall’elevatore.

D.: Quale modello e marca proporre?
R.: Il bravo tecnico venditore non ragiona per marca (il gruppo Centaurus Rete Italia le tratta tutte), ma ragiona per necessità. Solo un approfondito colloquio con l'utilizzatore o i suoi famigliari vi può indicare la soluzione migliore.

Il gruppo Centaurus Rete Italia non vende prodotti, cerca soluzioni.