Valorizzare il paesaggio lungo la strada del Prosecco

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La rassegna PaesAgire si occupa dal 2008 di tematiche legate alla conservazione e trasformazione del paesaggio. Recentemente a Pieve di Soligo (Treviso), ha promosso una conferenza riguardante l’area di produzione del Prosecco Superiore dal titolo “Segno architettonico nel paesaggio collinare/Il Fondaco del vino”. L’analisi verte sulle potenzialità ed esigenze architettonico–paesaggistiche dell‘intero territorio del Prosecco di Valdobbiadene–Conegliano, allo scopo di realizzare un ecofondaco del prosecco e prodotti ad esso legati. Si tratta di un progetto di studio nato dalla collaborazione tra il Comune di Pieve di Soligo, l’Osservatorio per il Paesaggio Colline dell’Alta Marca Trevigiana e l’Università di Architettura IUAV di Venezia rappresentata dagli architetti Roberta Albiero e Marco Gianni.

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COS’È UN ECOFONDACO

Il Fondaco, dall’arabo funduq cioè casa–magazzino, è un edificio medievale (o insieme di edifici) tipico delle città mercantili come Venezia, Genova, Napoli, e fungeva sia da luogo discambio merci che da alloggio per i mercanti. Un fondaco poteva assumere le dimensioni di un quartiere ed era governato da un giudice chiamato balivo che provvedeva a risolvere eventuali controversie. Famosi il Fontego dei Turchi e il Fontego dei Tedeschi, tutt’oggi ancora presenti a Venezia.

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Il concetto, trasportato ai giorni nostri e all’area del Prosecco, si traduce in una piattaforma di dialogo tra nuove tecnologie, paesaggio e turismo sostenibile. L’ecofondaco è luogo di commercio ma anche di accoglienza, multiculturalità e conoscenza, uno spazio fluido di rinnovamento delle realtà produttive locali.

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GLI OBIETTIVI DELL’ECOFONDACO DEL PROSECCO

L’ecofondaco del Prosecco mira all’esplorazione e valorizzazione del paesaggio, considerato:

  • Un bene comunitario carico di valori e risorse
  • Un bene culturale depositario di un linguaggio identitario
  • Un bene sociale di tutela dinamica perché in relazione all’azione e percezione dell’uomo

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Il progetto punta quindi al recupero di un intero sistema paesistico, secondo un’organizzazione olistica del territorio che porti alla diffusione di un turismo consapevole.

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La strada del Prosecco che unisce Valdobbiadene a Conegliano rappresenta la spina dorsale di un organismo fatto di luoghi di produzione, come le cantine, che verrebbero valorizzati grazie ad:

  • Attività di promozione e degustazione del vino;
  • Attività di promozione e degustazione di prodotti alimentari tipici;
  • Itinerari alla scoperta di storia e cultura del luogo;
  • Bikesharing;
  • Infopoint.

Tutto ciò nell’intento di offrire al turista, ma anche agli abitanti stessi, gli elementi percettivo–visivi di un tempo declinati nella realtà odierna.

Federico Da Dalt

Federico Da Dalt Architetto

Vive a Colle Umberto (Treviso) e Venezia, città dove si è laureato con la tesi Abitazioni sostenibili in Bangladesh: un progetto di alloggi in bambù e terra cruda adatti a convivere con le alluvioni. Si diletta nella poesia, nel canto e nel teatro, ama i giri in bicicletta e le escursioni in montagna.