Searching for sustainability street: un viaggio alla ricerca della sostenibilità

Che cosa accade quando un trentunenne peruviano incontra una ventottenne belga? Un viaggio all'insegna della sostenibilità!

No, non è uno scherzo; quella che segue è una storia vera, un progetto concreto di un viaggio lungo un anno, un documentario, attraverso 20 paesi e più di 20 mila chilometri, alla ricerca di uno stile di vita sostenibile: “Searching for Sustainability Street. 21.500 km. 20 countries. 1 documentary.”

In copertina: il percorso del viaggio sulla “Sustainability street”.

Viaggiare sostenibile: le regole delle 3E del turismo slow

Searching for sustainability streets: gli ideatori del viaggio

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I protagonisti sono Bruno Cerpa Moreno e Lana Meeusen.

Bruno, che si definisce un ottimista, in seguito ai suoi studi di cinematografia che lo hanno portato a vivere in Perù, in Italia, in Russia, in Spagna ed in Belgio, si è reso conto che la società moderna, a dispetto delle differenze culturali, è concentrata sul raggiungimento di un unico scopo: il successo economico, a qualunque costo. Questa consapevolezza ha acceso il suo interesse per la sostenibilità da cui è scaturito il progetto; il desiderio di cambiare le cose e la sua esperienza nella produzione e nella regia hanno fatto il resto.

Il destino di Lana, che parla di sé come di una sognatrice, sembra segnato fin da bambina, quando insieme ad un amico ha realizzato il suo primo orto, tra tentativi riusciti e fallimenti.

Nel corso degli anni il suo interesse per la sostenibilità è cresciuto con lei e l’orto si è presto trasformato in un progetto di permacultura in Thailandia. Dopo una tesi sul confronto tra agricoltura industriale e colture a piccola scala, Lana ha realizzato l’importanza di uno stile di vita davvero sostenibile e per trovare una soluzione alle molte domande a cui ancora non sa dare risposta ha deciso di intraprendere questo viaggio, con un’unica certezza: il suo posto non è “la giungla urbana occidentale” lavorando dalle 9 alle 17. 

 Casa Maty in Spagna, sede di un’associazione che offre l’opportunità di assaporare uno stile di vita ecologico offrendo pasti salutari e mettendo a disposizione terreni in cui coltivare verdure biologiche. Sarà una delle prime tappe del viaggio. Casa Maty in Spagna, sede di un’associazione che offre l’opportunità di assaporare uno stile di vita ecologico offrendo pasti salutari e mettendo a disposizione terreni in cui coltivare verdure biologiche. Sarà una delle prime tappe del viaggio.

Gli obiettivi del viaggio documentario

Bruno e Lana si sono dati un anno di tempo, a decorrere da Maggio 2016, un itinerario ben preciso, lungo 21.500 km, che parte dalla Spagna e attraversa l’Europa per arrivare fino al sud- est asiatico, dopo aver attraversato 20 paesi. La regola del viaggio è una: effettuare la loro avventura via terra in modo da ridurre al minimo le emissioni.

Nel corso del viaggio lungo la “sustainable street” realizzeranno un documentario su comportamenti, iniziative e misure adottate da differenti persone nel mondo per vivere rispettando l’ambiente; tali forme di sostenibilità saranno analizzate dal punto di vista ecologico ma anche sociale ed economico, in ambienti sia urbani che rurali e con diversi gradi di coinvolgimento: comunità internazionali, progetti di quartiere, ONG, giardini comunali, iniziative individuali.

 A Casa Maty alcuni volontari lavorano al loro orto biologico A Casa Maty alcuni volontari lavorano al loro orto biologico

Lo scopo del documentario, patrocinato dal celebre regista e produttore televisivo belga Nic Balthazar, è quello di ricercare un nuovo modo di vivere e condividerlo con il maggiore numero di persone possibile ma soprattutto…ispirare il maggior numero di persone possibile!

Vivete lentamente. Siate consapevoli. Siate critici.” esorta a tal proposito Lana dalle pagine del loro blog o, per meglio dire, del loro diario di viaggio.

La società infatti è ormai governata dalla logica del volere tutto e subito senza però fermarsi a riflettere e a domandarsi a quale costo stiamo ottenendo tutto ciò. Viviamo in un mondo in cui le persone sono ancora sfruttate, il nostro cibo è pieno di agenti chimici, il clima sta cambiando e gli effetti che lo sviluppo sconsiderato ha sull’ambiente non sono più un tabù.

Molte persone sono consapevoli che sia necessario cambiare il proprio modo di vivere per consegnare un mondo migliore alle future generazioni, ma bisogna essere anche coscienti del fatto che il nostro pianeta e le specie che lo abitano “hanno una data di scadenza” ed è giunto il momento di agire concretamente.

Bisogna perciò tenere a mente una fondamentale verità: il momento più importante delle nostre vite è adesso “perché è quello che stiamo facendo oggi che definisce quello che diventeremo domani e quello che diventeremo domani determinerà sempre la qualità e la direzione delle nostre vite”. (Hal Elrod)

Vanessa Tarquini

Vanessa Tarquini Ingegnere edile-architetto

Razionale e puntigliosa, ama la progettazione a 360° e si concede per hobby sporadici viaggi mentali. Salutista, pratica regolarmente yoga e sfrutta la sua passione per la corsa per ordinare le idee. Nel tempo libero si perde in escursioni tra le montagne abruzzesi.