Il riuso creativo per le decorazioni natalizie

Il 29 novembre, prima domenica del tempo di Avvento, si sono aperte a tutti gli effetti le porte del Natale 2015. In ogni parte del mondo ci si sta adoperando per tirare fuori l’albero di Natale. C’è qualcuno, tuttavia, che per questo Natale vuole optare per una soluzione alternativa, vuole lasciar perdere davvero il consumismo e dedicarsi al design fai da te e al riuso creativo anche per le decorazioni natalizie.

ALBERI DI NATALE: NON SOLO ABETI

Sono tanti gli spunti da cui partire per realizzare da soli e con materiali altrimenti destinati ad essere accantonati o gettati nella spazzatura un albero di Natale basato sulla filosofia del “riciclo creativo”. Lo stesso discorso vale per addobbi, decorazioni, festoni, centrotavola e segnaposti, tutti oggetti che si prestano bene alla possibilità di personalizzazione e, se realizzati in autonomia, sono fonte di grande soddisfazione.

Natale 2015: un albero fatto… con gli alberi

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Il legno può essere utilizzato anche per realizzare un originale, economico e sostenibile albero di natale. Tutto quello che bisogna fare è procurarsi un vecchio pallet, uno di quelli che troppo spesso si lasciano ad attirare ragnatele e tarli nell'angolo più remoto del garage. Il passaggio successivo consiste nel rimuovere le assi e i chiodi, per poi procedere alla “ricomposizione” degli elementi, questa volta a forma di albero.

Il legno può essere usato anche allo stato più puro, ricavando i rami dell’albero di Natale proprio da quelli che, una volta, erano i rami dell’albero trasformato in combustibile per i camini. Un’ulteriore possibilità consiste nell’applicazione, alla parete, di tante piccole porzioni di tronco, tagliate in senso ortogonale alle fibre, o di assi lignei, disegnando con essi la forma di un abete.

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Un albero di Natale di libri 

Tante volte capita di guardare la libreria che si ha in casa e rendersi conto che buona parte dei libri in essa contenuti sono stati letti una volta sola e poi messi da parte. È arrivato il momento di riprenderli. Una tendenza non troppo diffusa ma molto originale per utilizzare in modo creativo “la cultura” è quella di creare un albero di Natale proprio con i libri. Ricavare la forma di albero è semplice, basta apparecchiare i filari di testi con un andamento conico. Per la decorazione, invece, si può dare libero sfogo alla fantasia, partendo una collezione di angioletti handmade, per arrivare a palline ottenute da un lavoretto in stile Art-Attack con spago e colla vinilica. Le idee sono tante, ma la fantasia di ciascuno di noi può partorire invenzioni sempre diverse e uniche, per le quali è arrivato il momento di scendere in campo.

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Alberi alternativi: l'addobbo sospeso

Una soluzione un po’ più vista nel corso degli anni, ma sempre di grande impatto estetico e visivo è quella che prevede la definizione di una sagoma tridimensionale di abete appendendo delle palline ad un filo di nylon. Questo, a sua volta, è fissato al soffitto e lascia gli addobbi liberi di fluttuare nell’aria, pur mantenendo sempre una forma riconoscibile. Il risultato è un albero che, alla sola vista, riesce a infondere un senso di serenità, a ricreare un’atmosfera paradisiaca e angelica.

Lo stesso metodo può essere usato anche applicando al filo delle decorazioni fatte a mano, come degli origami impreziositi da una puntina di porporina, delle pigne dipinte in oro e argento oppure dei fiocchetti ricavati a partire dai nastrini di vecchi regali che sono stati tenuti da parte perché “non si sa mai”. Ogni nuova idea è ben accetta e sarà in grado di rendere unico l’albero “fluttuante” che si realizzerà.

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Addobbi riciclati

Il riuso creativo non si presta soltanto alla realizzazione di alberi di natale. Anche per le tavole imbandite a festa, infatti, si tende a cercare soluzioni originali per rendere indimenticabili le serate in compagnia di amici e parenti, all’insegna dell’allegria e del divertimento.

Esistono idee particolarmente originali, perfette per abbellire con semplicità e creatività le tavolate dei cenoni.

I tappi di sughero, che portano tanta fortuna quando cadono addosso direttamente dalle bottiglie, possono essere utilizzati per “disegnare” un alberello segnaposto. Basteranno anche solo tre tappi posizionati a forma triangolare, fissati con qualche goccia di colla e arricchiti da un nastrino rosso per creare la chioma di un albero di Natale in miniatura. Un altro tappo, questa volta orientato in senso verticale, incollato alla base del trio farà da tronco.

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Una composizione di pigne, invece, può diventare un originale centrotavola, impreziosito da qualche candela e un paio di rametti secchi intervallati da una bacca di pungitopo inserita qua e là.

Anche i gomitoli di lana o delle palline ricoperte da uno strato di maglia lavorata a mano, possono essere utilizzati come decorazione. Nella loro tinta originale, dopo una leggera spolverata di porporina, oppure abbelliti da un ricamo particolare, potrebbero diventare, attraverso l’applicazione di un gancino, delle palline per uno degli alberi low cost appena realizzati.

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La “festa del consumismo” all’insegna del rispamio

Le idee che si possono proporre sono veramente tante, ma quello che sta alla base di un’attività del genere è una vera e propria filosofia: si tratta di entrare nell’ottica del risparmio e, soprattutto, del voler evitare gli sprechi economici legati troppo spesso al Natale. Una festa che celebra la nascita di Gesù, povero, vestito solo di stracci, in una capanna martoriata dal freddo gelido diventa la culla del consumismo, dello spreco e dell’eccesso. Mai, come in questo momento dell’anno, si dovrebbe cercare di usare quello che si ha, approfittando anche del fatto che questa scelta mette in moto la fantasia e l’ingegno, oltre a dar vita a decorazioni uniche nel loro genere e sempre originali, proprio perché frutto della creatività di persone diverse tra loro.

Maria Laura Leo

Maria Laura Leo Architetto

Nata e cresciuta in Basilicata, interpreta l’architettura come arte al servizio dell’uomo, come sintesi di bellezza e praticità. Dopo la laurea si stabilisce a Matera, dove studia un’architettura rispettosa del luogo e delle tradizioni nell'affascinante contesto dei Sassi. Ama leggere, scrivere, viaggiare e fotografare i posti che visita.