VENTO: progetto di una pista ciclabile tra Venezia e Torino

VENTO (acronimo di VEN che sta per Venezia, e TO per Torino) è il progetto di una pista ciclabile che dovrebbe connettere Venezia a Torino, attraverso un’infrastruttura leggera, costeggiando il Po e attraversando le città più note ma anche alcuni luoghi dell’entroterra, oggi forse un po’ sottovalutati e dimenticati, in modo da favorire lo sviluppo economico e culturale anche di queste aree.

In copertina: lo schema del percorso ciclabile di VENTO, da Venezia a Torino, con tutte le connessioni intermedie a trasporti pubblici e ad altre piste ciclabili italiane ed europee.

PISTE CICLABILI IN ITALIA: IL TRACCIATO LIGURE

L’idea è di unire i tratti ciclabili già esistenti e percorribili in biciletta con i segmenti di pista che invece sono interdetti per questioni legali o di sicurezza, creando un percorso unitario di 679 Km totali, a un costo di 80 milioni di euro (che rappresentano lo 0,01% della spesa pubblica annuale, ovvero un costo di 1 o 2 km di autostrada), budget che dovrà essere diviso tra i diversi comuni che la pista attraverserà. Quindi, con una spesa preventivata di circa 118 euro al metro, si potrebbe realizzare la pista ciclabile più lunga d’Italia, e una delle più lunghe d’Europa.

 la spesa da coprire per attuare la ciclabile VenTo divisa tra i diversi comuni che vengo attraversati dalla pista. la spesa da coprire per attuare la ciclabile VenTo divisa tra i diversi comuni che vengo attraversati dalla pista.

Dal punto di vista economico VENTO punta a rappresentare un nuovo modello di sviluppo, ispirato a diversi paesi Europei che già l’hanno attuato, e che possa rilanciare l’economia locale dei territori attraversati con un progetto sostenibile e localizzato, volto a creare nuove opportunità di occupazione nel campo del cicloturismo e della cultura, richiedendo un basso investimento iniziale ma con un alto riscontro dal punto di vista socioculturale. Basti pensare che in Germania, con i suoi 40 mila Km di piste ciclabili, si producono 4 milioni di introito all’anno nel campo del cicloturismo.

Il tracciato

 il percorso di VenTo da Venezia a Torino. il percorso di VenTo da Venezia a Torino.

Secondo i suoi ideatori, VENTO vorrebbe essere il primo di una serie di progetti che potrebbero realizzarsi in futuro, e dovrebbe anche essere in grado di aiutare a diffondere una visione di ciclabilità che ancora non si è sviluppata nella cultura italiana, creando un sistema di mobilità dolce simile ad altre realtà europee le cui piste sono usufruite da milioni di cicloturisti ogni anno.

Ancora oggi non è possibile pedalare in sicurezza ai lati del Po, nel tratto che va da Venezia a Torino, nonostante esista in potenziale una possibilità reale di creare una pista continua lungo il fiume.

Il percorso di VENTO è stato così tracciato in modo da creare una pista unitaria e continua, che sia sicura per tutti, e i cui costi di costruzione rimangano contenuti – quindi includendo per esempio i tratti di pista già esistenti laddove ve ne sia la possibilità. Inoltre si è cercato di collegare la ciclabile in diversi punti ad altri mezzi pubblici, come al treno e ai traghetti, in modo che sia flessibilmente usufruibile, con accesso ed uscita in diversi tratti, cercando di integrare sia le città e le cittadine nel percorso,  ma anche i parchi e le aree protette.

Lo stato attuale della pista

La buona notizia per il progetto VENTO è che, dopo cinque anni di studi, il ministro Graziano Delrio ha affermato lo scorso 3 giugno che c’è la volontà di realizzare il progetto: il ministro ha sostenuto, infatti, che le infrastrutture leggere possono solo giovare a un paese che ha bisogno di riscoprire nuovi modelli di sviluppo capaci di riscattare e far proliferare anche le aree interne.

Per quanto riguarda lo stato attuale del percorso, oggi la pista consta di un 15% di percorso ciclabile sicuro e utilizzato, composto però da segmenti discontinui tra loro, che sono in totale pari a 102 Km. 

Il 42% di VENTO invece è caratterizzato da una ciclabile pronta che però, per legge, non può ancora essere utilizzata per via delle regole riguardanti l’uso degli argini, che appunto ne interdicono l’utilizzo. Per questo servirebbe che le quattro regioni interessate (Friuli, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) trovassero nuovi accordi con gli enti fluviali.

Per il 22% per cento della pista invece sarebbero necessari piccoli interventi per rendere il percorso più sicuro e ciclabile, mentre per il restante 21% si richiederebbero interventi seri, volti a risolvere problemi per integrare i tratti ciclabili mancanti, i dislivelli e gli attraversamenti del fiume.

 il grafico mostra lo stato attuale in percentuale. il grafico mostra lo stato attuale in percentuale.

I progettisti di VENTO, architetti e urbanisti affiliati al Politecnico di Milano, credono che questo sia un progetto molto importante per aprire "una breccia" nella concezione che si ha oggi d’infrastruttura, poiché si è portati a credere che queste siano solo autostrade, aeroporti o ferrovie veloci, mentre proprio le ciclovie dovrebbero essere considerate una fantastica fonte di sviluppo e allo stesso tempo espressione tangibile di un nuovo modo di intendere il progetto: ovvero il cui intento sia finalizzato a creare spazi usufruibili da tutti, salutari, produttivi, nel rispetto dell’ambiente, delle persone e della cultura locale, evitando che ogni cosa possa essere surclassata dallo strapotere del profitto e dei soldi.

  • crediti fotografie © www.progetto.vento.polimi.it
Virginia Patrone

Virginia Patrone Urbanista

Femminista, ecologista, vegetariana: è urbanista e autrice freelance. Vive a Istanbul, dove durante la giornata scrive di architettura e di bizzarri esperimenti culinari sul suo blog Veganbul, di notte s’immerge nei mondi dei suoi autori preferiti, escogita nuovi progetti artistici cullandosi in calde atmosfere jazz.