La notte stellata di Van Gogh alimenta una pista ciclabile olandese

Nel luglio del 2015 saranno trascorsi esattamente 125 anni dalla morte di Vincent van Gogh, che si appresta ad essere ricordato in tutta Europa con una serie di eventi culturali. In Olanda, ed in particolare nella provincia del Brabante Settentrionale, dove l’artista nacque nel 1853, i festeggiamenti sono già cominciati e il 12 novembre è stata inaugurata una pista ciclabile del tutto peculiare a lui dedicata perchè ispirata alla Notte Stellata che dipinse nel 1889.

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Il percorso in questione si trova ai margini del centro di Nuenen, nei pressi di Eindhoven, e rientra all’interno di un lungo e suggestivo itinerario di 335 km che attraversa i luoghi più significativi della vita di Van Gogh. La sua prerogativa è di essere completamente privo di impianto di illuminazione, integrata all’interno del sottile strato di asfalto della pista ciclabile attraverso migliaia di piccole pietre autoalimentate ad energia solare.

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Il sistema è molto semplice e completamente autosufficiente. Durante il giorno le cellule fotovoltaiche assorbono radiazioni solari, emanate dopo il tramonto sotto forma di energia luminosa da microscopici led installati su ogni singola pietra. Tuttavia, a rendere ancor più suggestivo il colpo d’occhio è la disposizione degli stessi ciottoli, posizionati meticolosamente in modo tale da ricordare il tratto inconfondibile di “Notte stellata”, tra i più celebri dipinti del maestro post-impressionista.

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A progettare la “Van Gogh-Roosegaarde cycle path” è stato il giovane artista olandese Daan Roosegaarde, fondatore di uno studio di design non nuovo a realizzazione di questo genere, come testimoniato dalla recente apertura della cosiddetta “Smart Highway”, un tratto autostradale in cui la stessa tecnologia della ciclabile viene utilizzata per “accendere” i bordi della strada. In entrambi i casi a sublimare poetica e tecnologia è stata l’impresa edile olandese Heijmans, un vero e proprio colosso in campo architettonico e ingegneristico.

Tale dispositivo, pratico e sostenibile, promette di avere un futuro e di ampliare ulteriormente il proprio campo di applicazione. Oltre che autoilluminarsi, queste particolari corsie stradali fotovoltaiche potrebbero essere utilizzate per fornire energia ai segnali stradali, avvisare gli automobilisti della formazione di ghiaccio sull’asfalto e, perché no, alimentare potenziali veicoli elettrici a impatto zero. 

Marco Dalmonte

Marco Dalmonte Architetto

Di origini romagnole, vive e lavora a Milano, anche se ogni scusa è buona per trascorrere qualche giorno in giro per il mondo. Quando viaggia legge, quando legge viaggia, quando non fa nessuna di queste cose ama parlare di architettura agli aperitivi con gli amici.