Paesaggi dell'energia rinnovabile. L’inserimento delle fonti pulite nel territorio

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La dissipazione di energia è propria di ogni tipo di sistema esistente, seppur secondo differenti stadi di spreco di energia e materia: il contesto antropico, senza alcun dubbio, non rientra in uno stadio climax. A partire da tale constatazione, negli ultimi decenni, si è cercato di produrre la necessaria energia da fonti alternative, rinnovabili, in maniera più “pulita” e cercando di ridurre le emissioni climalteranti; una nuovageografia del desiderio manifesta il cambiamento di paradigmi e lo sviluppo delle energie rinnovabili in questi anni è cresciuto a dismisura, in particolar modo nel campo dell’eolico, in alcuni casi accendendo dibattiti dal momento, che i benefici prodotti, vengono ritenuti insufficienti se paragonati agli impatti prodotti sul territorio, in particolar modo percettivi.

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ENERGIA RINNOVABILE VS TERRITORIO: VERSO UN RIEQUILIBRIO AMBIENTALE

Ciò che ancora risulta essere poco chiaro è il rapporto tra l’uso di fonti di energia rinnovabili e la loro relazione con il territorio: lo “sfruttamento energetico” non dovrebbe produrre disagio locale in favore di un “decentramento” dei benefici ma collaborare ad un più generale riequilibrio ambientale e territoriale, alla ricerca di un giusto rapporto tra forme di energie rinnovabili e attenzione ai valori storici, culturali, paesaggistici e ambientali del territorio, per controllare i danni fin ora prodotti.

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La legislazione, a tal proposito, risulta confusa e disomogenea tra regioni e non fornisce delle efficienti modalità di progettazione degli impianti, non prevede soluzioni diversificate e sensibili ai singoli contesti, non tiene conto del fatto che, un progetto tecnicamente corretto, non è condizione sufficiente a garantire un esito positivo.

PROGETTARE ENERGIA PER IL TERRITORIO

Fondamentale è partire da una ricognizione sulle specificità dei territori interessati con l’obiettivo primario di creare un giusto rapporto tra produzione energetica e relative prestazioni tecnico–tecnologiche e valori paesistici, percettivi, culturali, innestando sinergie con le risorse preesistenti innanzitutto per rispettare le valenze locali e, possibilmente, per valorizzare la fruizione delle aree interessate.

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In tal modo le fonti di energia rinnovabili non diventano semplice scelta tecnologica di ricavare energia pulita creando danni in altri ambiti, ma possono assecondare i caratteri dei luoghi riuscendo, con gli studi adatti, a lavorare sulla tipologia, quantità e dimensione dell’intervento per non stravolgere gli equilibri ambientali e le opportunità locali; è questa la modalità per dare vera energia al territorio: abbandonare una visione prettamente settoriale, risolvere il conflitto tra approcci a primo impatto inconciliabili quali la tutela del paesaggio, dell’ambiente e delle peculiarità locali e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, creare una relazione intelligente con il territorio.

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I NUOVI “SEGNI DEL VENTO”

Progettare impianti per la produzione di energia eolica significa progettare nuovi paesaggi, nuove relazioni tra ambiente e comunità locali, coinvolgendo queste ultime per far sopravvivere usi del territorio specifici e locali, inserendosi all’interno del significato proprio dei luoghi.

Bisogna partire dalla conoscenza del palinsesto dei segni, forme presenti nel territorio, testimonianza e stratificazione degli usi susseguitisi nel tempo per depositare le nuove tracce visibili proprie dei sistemi eolici senza trascurare la programmazione delle dinamiche economiche e sociali che essi impongono sui territori interessati.

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La verifica dei possibili impatti è necessaria a priori, e non come tentativo di valutare e risolvere le problematiche innescate una volta realizzato l’impianto per cui, senza tralasciare la questione del rendimento energetico, bisogna tener conto di alcuni elementi che necessariamente devono rappresentare delle linee guida per la progettazione del layout di impianto.

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Tra questi possiamo considerare il massimo riutilizzo della viabilità preesistente, il rispetto dell’orografia, di flora, fauna e uso del suolo nonché un’attenta analisi percettiva dai centri abitati e dalle connessioni principali al fine di sovrapporre i nuovi segni che gli aerogeneratori impongono con profonda cognizione di causa; il tema della relazione tra infrastrutture e territorio, inteso come attenzione e beneficio locale, oltre che accettazione da parte delle comunità interessate, è una componente significativa e corretta dell’esito positivo di un progetto. (CZstudio associati)

Giulia Radaelli

Giulia Radaelli Architetto

Innamorata dello spazio nel senso più lato del termine coniuga questa passione con la professione di architetto. Nel tempo libero si diletta con la fotografia, per cogliere l’inusuale nella quotidianità trascurata dall’occhio distratto, con viaggi e immergendosi in romanzi capaci di condurre in realtà lontane.