Produrre bioetanolo da biomassa. In Italia il primo impianto a livello mondiale

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È stato inaugurato il 9 Ottobre di quest’anno, a Crescentino, in provincia di Vercelli, il primo impianto a livello mondiale per la produzione di bioetanolo da biomassa non alimentare in Italia. All’inaugurazione erano presenti le autorità locali, il presidente della Regione Roberto Cota, il sindaco di Crescentino Marinella Venegoni, il presidente della Provincia di Vercelli Carlo Riva Vercellotti e il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. L’impianto è di proprietà di Beta Renewables, società di ingegneria del gruppo Mossi Ghisolfi. Hanno partecipato al progetto il fondo americano TPG (Texas Pacific Group) e il leader mondiale della bio–innovazione, la danese Novozymes.

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RICERCA, STORIA E NUMERI

L’impianto per produrre bioetanolo da biomassa di Crescentino è frutto di 5 anni di ricerca e viene inaugurato quest’anno dopo la posa della prima pietra avvenuta nel 2010. Nel corso del progetto e nelle fasi di costruzione ci sono stati alcuni ritardi dovuti a proteste dei comitati locali.
L’impianto ha necessitato di un investimento di 150 milioni di euro, sostenuto dalla Commissione europea nell’ambito del Settimo Programma Quadro per la ricerca e lo sviluppo.

La struttura occupa una superficie di 15 ettari e per la sua costruzione sono stati impiegate 1.500 tonnellate di acciaio, 1.400 tonnellate di tubazioni e valvole e 18 km di tubature sotterranee e sono stati utilizzati 370 diversi macchinari.
Una volta a regime l’impianto di Crescentino sarà in grado di produrre 75 milioni di litri all’anno di bioetanolo di seconda generazione destinato al mercato europeo. In campo energetico il bioetanolo può essere utilizzato nelle benzine o per la produzione dell’ETBE (etere etilbutilico).

LA TECNOLOGIA

La tecnologia usata per produrre il bioetanolo è ciò che contraddistingue l’impianto italiano.
La società di ingegneria Biochemtex, gruppo Mossi Ghisolfi, ha sviluppato la tecnologia Proesa, produzione di etanolo da biomassa.
Vengono utilizzati gli zuccheri presenti nelle biomasse lignocellulosiche per ottenere alcol, carburanti e altri prodotti chimici, con minori emissioni di gas climalteranti e a costi competitivi rispetto alle fonti fossili.

A Crescentino in particolare la biomassa utilizzata per la produzione sarà disponibile a basso costo e proveniente da territori agricoli in un raggio di 70km dall’impianto stesso.
Principalmente si tratterà di paglia di riso, disponibile in grandi quantità nell’area circostante, ma l’azienda sta sviluppando anche una filiera dedicata per avere disponibile la canna gentile, che può essere coltivata su terreni marginali, senza sottrarre spazio alle produzioni agricole tipiche della zona.
Con la tecnologia Proesa si producono inoltre carburanti che diminuiscono le emissioni dei gas serra fino al 90%, grande vantaggio rispetto ai carburanti tradizionali oggi comunemente utilizzati.

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LA PAROLA AGLI IDEATORI DELL’IMPIANTO

“Proesa consente ai nostri clienti di produrre biocarburante avanzato ad un costo competitivo rispetto ai biocarburanti convenzionali – spiega Guido Ghisolfi, amministratore delegato di Beta Renewables – Con il primo impianto al mondo a produzione industriale in funzione qui, a Crescentino, mi auguro fortemente di dare il via ad una nuova e promettente industria nel settore della chimica verde.
Quello dei biocarburanti di seconda generazione rappresenta un mercato ad elevato potenziale economico e occupazionale, considerando il know how delle nostre imprese e le direttive emanate dalla Commissione Europea in materia“.

"Continueremo a investire in ricerca perché crediamo che la chimica sostenibile rappresenti uno dei settori chiave per la ripresa economica del Paese. Stiamo facendo una serie di valutazioni preliminari su alcune aree in Italia che potrebbero rivelarsi strategiche per costruire nuovi impianti. Apriremo a Modugno, vicino a Bari, un nuovo Centro Ricerche e un impianto dimostrativo per produrre intermedi chimici a partire da lignina, un co–prodotto della produzione di etanolo. Parallelamente continueremo ad esportare la nostra tecnologia nel mondo attraverso accordi commerciali, perché la richiesta di biocarburanti di nuova generazione è in continua espansione”.

Giulia Azzini

Giulia Azzini Ingegnere

Appassionata di architettura sostenibile, le piace scrivere e coniuga qui le due cose. Tra un buon libro e un’escursione in montagna si tiene sempre aggiornata. Ama reinventare la propria casa e quella di familiari o amici.