Le opere interattive e sostenibili di Daan Roosegaarde

Daan Roosegaarde è un artista olandese fondatore dello Studio Roosengaarde con una sede in Olanda e una in Cina. Ha partecipato a mostre internazionali ricevendo vari premi e riconoscimenti. Fa parte del New Dutch Digital Design, un gruppo di artisti che s’interessano alla realizzazione di opere d’arte sociali interattive e sostenibili, incentrate sull’interazione uomo-tecnologia-spazio ed utilizza la tecnologia come una matita, creando un rapporto fra emozione e tecnica che chiama "tecno-poesia". Di seguito sono illustrate 3 opere significative della sua creatività e capacità d’innovazione. 

TECNOLOGIA, UOMO E ARCHITETTURA: IL 3D ARCHITECTURAL MAPPING

CRYSTAL

Chiamato da Daan Roosengaarde il nuovo "lego da Marte", Crystal è un’installazione permanente ad Eindhoven. L'opera interattiva è una composizione di pietre geometriche LED wireless che si ricaricano tramite un piano magnetico sul pavimento dove vengono adagiate. Hanno la particolarità di assumere una luce colorata nel momento in cui vengono toccate. Oltre ad essere utili per un’illuminazione alternativa degli spazi offrono la possibilità di giocare: le si può spostare per comporre disegni, lettere, numeri, ecc. Chi entra in contatto con Crystal può condividere pubblicamente pensieri ed emozioni!

Il desiderio di Daan è che i giovani studenti comprendano a fondo il funzionamento delle pietre e inventino nuove forme e colori, in modo tale che l’opera si evolva e continui a vivere nel tempo.

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INTELLIGENT HIGHWAY

La cosiddetta "autostrada intelligente" riceve il premio internazionale di design INDEX 2013, per la capacità di offrire un approccio interattivo, sicuro e sostenibile con la rete stradale, grazie ad una serie di nuove tecnologie:

  • Pittura fosforescente e dinamica: assorbe la luce durante il giorno e la rilascia di notte garantendo fino a 10 ore di luminosità: la segnaletica orizzontale risulta così visibile per tutto l’arco serale e notturno. La vernice intelligente contiene pigmenti a base di fosfòro, ha una durata di 8-10 anni, non è nociva per l’ambiente e di giorno appare bianca o semi-trasparente. La novità di questa pittura consiste nel fatto che è sensibile alle basse temperature e reagisce diventando fosforescente. Ad esempio in caso di ghiaccio o in prossimità degli 0 gradi, apparirà sul manto stradale un simbolo ben visibile del cristallo di neve. 

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  • Illuminazione cinetica: avviene tramite luci eoliche, dispositivi simili a piccoli mulini a vento che ricavano energia da tutti gli spostamenti d’aria, in primo luogo quelli delle auto che passano.

  • Illuminazione interattiva: è caratterizzata da luci con sensori che si attivano nel momento del passaggio delle auto e si spengono appena queste si allontanano, garantendo così un notevole risparmio energetico.

  • Corsia di ricarica: corsia apposita per le auto elettriche che potrebbero caricarsi per induzione solamente percorrendola. Come per le luci eoliche l’energia di ricarica verrebbe dal vento e potrebbe garantire un'autonomia di spostamento a lungo raggio a costi più bassi, cosa che le batterie al litio ancora non permettono.

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Intelligent highway oggi è una piccola realtà: nei Paesi Bassi in un tratto di strada ordinaria (500 metri) vicino alla città di Oss sono state applicate le tecnologie di Roosegaarde. Un primo passo verso un sistema di strade intelligenti che si diffonderà in tutto il paese? E magari anche in altri paesi? Chissà, la speranza è l’ultima a morire.

DUNE

Paesaggio interattivo, composto da fibre ottiche accanto alle quali i visitatori possono camminare, producendo spostamenti d’aria e suoni che le fanno diventare luminose; in mancanza di sollecitazioni rimangono spente.

È possibile trovare quest'opera iterattiva permanente lungo un sentiero di 60 metri sulle rive del fiume Mosa a Rotterdam; in questo modo il percorso diventa più frequentabile anche nelle ore serali e notturne, accompagnato da una piacevole scia di luce.

Inoltre ha trovato spazio come installazione temporanea alla 18th Biennale d’Arte di Sydney (2012), ravvivando il tunnel Dogleg in un particolare rapporto futuristico con lo spazio urbano. È un’opera che, oltre a costituire un risparmio energetico rispetto al tradizionale sistema d’illuminazione, si rivela utile per migliorare la sicurezza di zone desolate e buie della città.

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Come le altre opere di Roosegaarde, anche Dune si spinge oltre il consueto rapporto di pura osservazione, offrendo al visitatore la possibilità di una concreta partecipazione a nuovi universi tanto futuristici quanto sostenibili.

Federico Da Dalt

Federico Da Dalt Architetto

Vive a Colle Umberto (Treviso) e Venezia, città dove si è laureato con la tesi Abitazioni sostenibili in Bangladesh: un progetto di alloggi in bambù e terra cruda adatti a convivere con le alluvioni. Si diletta nella poesia, nel canto e nel teatro, ama i giri in bicicletta e le escursioni in montagna.