Mattoni biologici: l’installazione temporanea al MoMa di New York

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Ogni estate, da 15 anni, il MoMA di New York, uno dei più importanti musei di arte moderna del mondo, organizza un concorso per architetti emergenti al fine di realizzare un’installazione temporanea nel cortile del PS1, sede distaccata del museo situata nel Queens. Temi principali del concorso sono la temporaneità dell’installazione e soprattutto l’utilizzo di materiali riciclabili e biologici al fine di ottenere una struttura totalmente ecosostenibile. Il padiglione servirà come supporto agli eventi estivi del Museo, offrendo ai visitatori spazi all’ombra dove sostare e acqua potabile.

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Quest’anno il vincitore dell’ambito concorso per l’istallazione temporanea al MoMa di New York è l’architetto David Benjamin dello studio The Living di Brooklyn. L’architetto ha da sempre sperimentato tecniche e materiali ecosostenibili ritenendoli temi fondamentali per creare l’architettura del futuro.

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Il progetto vincitore si chiama Hy–Fi, una torre circolare realizzata interamente con mattoni biologici.
Questi innovativi elementi costruttivi sono costituiti da due materiali, steli di pannocchie e radici vive, le quali costituiscono una sorta di cemento naturale.
I mattoni, posti alla base della struttura, salendo lasceranno spazio ad altri elementi, rivestiti da una pellicola riflettente. Lo scopo è di indirizzare la luce naturale verso il basso e quindi all’interno del padiglione.

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La disposizione dei mattoni creerà delle piccole e numerose aperture il cui obbiettivo sarà quello di ottenere, all’interno del padiglione, una naturale circolazione dell’aria grazie all’ effetto camino: l’aria calda salendo trascina dietro di sè l’aria fresca, proveniente dalle aperture più basse, per poi uscire dalla sommità come da un comignolo.

Questo progetto guarda verso il futuro, proponendo una variante ecosostenibile proprio a quel prodotto da sempre alla base dell’edilizia e dell’architettura, il mattone.

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L’idea riunisce, insieme al mattone, un altro simbolo dell’architettura, la sagoma a torre tipica dello skyline newyorkese. Due storici e caratteristici elementi reinterpretati in chiave moderna ed ecosostenibile. Il consumo di energia e le emissioni di carbonio sono pari a zero e tutti gli elementi che costituiranno la struttura torneranno alla terra da dove sono nati. Un progetto che va oltre il riciclaggio in quanto è esso stesso compostabile al 100%.
Si spera in un modello, o almeno in uno spunto di riflessione, su come potrebbe essere il futuro dell’edilizia.

Marta Boriani

Marta Boriani Architetto

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