Cucinella firma la nuova biblioteca del Ghana

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Il progetto della biblioteca del Ghana che porta la firma di Cucinella nasce da un sogno, quello di una donna ghanese di donare al suo paese un centro culturale, di incontro e di innovazione sociale. Lei è Samia Nkrumah, figlia del leader politico Kwame Nkrumah, primo presidente del Ghana indipendente e primo leader dell’Africa nera a far ottenere al suo paese l’autogoverno. Convinto sostenitore del socialismo africano, Kwame Nkrumah ha sempre promosso lo sviluppo del suo paese cercando di utilizzarne le risorse per il benessere della popolazione.

La biblioteca in Cina con il parco giochi sul tetto

La scuola di Gaza firmata da Mario Cucinella

KWAME NKRUMAH PRESIDENTIAL LIBRARY – IL SOGNO

Il progetto della biblioteca, opera dell’architetto italiano Mario Cucinella, nasce con la diretta collaborazione di Samia Nkrumah, il cui obbiettivo è quello di creare un centro culturale in grado di favorire uno sviluppo sostenibile, coinvolgendo la popolazione locale attraverso un piano educativo e l’approccio a nuove tecnologie.

La Kwame Nkrumah presidential library, questo il nome della nuova biblioteca, è concepita come un luogo del sapere, in grado di offrire un programma che affronta la formazione nel suo complesso, fornendo spazi per la lettura e la consultazione ma anche per l’incontro e quindi per il confronto.

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Questa biblioteca vuole essere per il Ghana un punto di riferimento, un luogo dove la cultura possa essere accessibile a tutti, basti pensare infatti che ben l’83% della popolazione non ha accesso ad internet e molti studenti neanche ai libri.
Conferenze, workshop e co–working avranno l’obbiettivo di coinvolgere e stimolare i partecipanti, unitamente a laboratori di musica e arti visive.

IL PROGETTO

La biblioteca sorgerà vicino ad un enorme lago artificiale, chiamato Volta, nato grazie alla diga di Akosombo, voluta dal presidente Nkrumah insieme ad una centrale idroelettrica, primo passo per l’indipendenza energetica del paese.
È proprio per il legame tra cultura ed energia, caratteristico della politica di Nkrumah, che questo bacino artificiale si è rivelato il posto più adatto ad ospitare il nuovo centro culturale.

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Il progetto dell’Arch. Cucinella si ispira alla forma dell’albero, assumendo le sembianze di un tronco all’interno del quale scorre la linfa della cultura ghanese. Proprio come in natura, anche in questo caso le forme sono volutamente imperfette, una sequenza di anelli scandita dal ritmico andamento dei pilastri.
Quest’ultimi, insieme all’arretramento degli spazi interni, che lasciano posto ad un sistema di terrazze, consentono di schermare i raggi solari, mantenendo l’edificio in ombra con una temperatura costante di 22 gradi. Tale architettura di facciata, oltre ad evitare l’uso di condizionatori, consente a chi vi si trova all’interno, una visione del paesaggio a 360°.

L’interno è concepito come una “piazza del sapere”, difficile scorgere i confini tra le varie attività che vi si svolgono, tutto è dinamico e coinvolgente. Rampe e passerelle consentono lo spostamento tra i vari piani, dal piano terra, con la reception e un’area per i bambini, al primo piano, destinato ai laboratori e ai workshop, salendo poi tra gli ambienti per la consultazione dei libri fino ad uno spazio dedicato interamente a Kwame Nkrumah, con testi tematici ed il suo personale archivio.

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Indipendente dalla biblioteca ma posto nel suo seminterrato, un auditorium di 300 posti per conferenze ed eventi.
Forma, materiali e tecnologie consentono all’edificio di essere indipendente a livello energetico.
Materiale principale utilizzato è il legno, riciclabile, naturale e soprattutto locale, perché fornito da una foresta, emersa dall’abbassamento delle acque del lago Volta.

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Pannelli fotovoltaici in copertura e la raccolta di acque piovane consentono un notevole risparmio di energia, unitamente al ricambio naturale dell’aria grazie al vuoto centrale dell’edificio che, come un camino, la conduce verso l’esterno.
Il progetto, iniziato nel 2013, è in fase di realizzazione.

Marta Boriani

Marta Boriani Architetto

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