Case e ponti di carta riciclata. Shigeru Ban e il suo originale sistema costruttivo

Progettista

C’è chi la ricicla per farci quaderni, libri o riviste e chi invece utilizza la carta per farci ponti ed edifici. Shigeru Ban è un architetto giapponese la cui fama deriva dagli insoliti materiali usati per realizzare i suoi edifici: la carta e il cartone da riciclare. Case, teatri, ponti e chiese! L’architetto giapponese ha sperimentato il suo originalissimo metodo per davvero tante tipologie costruttive!

Se vi state chiedendo come fa, ve lo spiego subito: il processo di creazione degli edifici di Shigeru Ban, non è dei più semplici, ma sicuramente tra i più ecologici: Dopo aver realizzato lo scheletro della struttura con dei tubi in alluminio, li riveste tutti con carta e cartone. Quando la carta sarà seccata, sfila il tubo di alluminio dall’interno e la struttura è pronta.

Se temete per l’acqua potete stare tranquilli: Shigeru, ovviamente, ha pensato anche a questo! Carta e cartone sono infatti avvolti in una speciale cera naturale che li rende impermeabili all’acqua.

Progettando strutture modulari, i tubi potranno essere riutilizzati praticamente all’infinito e la carta che gli si avvolge intorno, sottraendo un bel po’ di materiale dai centri di riciclaggio, aiuterà l’ambiente, senza contare che eviterà la produzione di cemento o acciaio per lo scheletro strutturale.

Lasciano senza fiato e vi invito a dare uno sguardo alle opere che vi suggerisco di seguito:

Library of a Poet realizzata nel 1991 in Giappone. Una struttura di carta per ospitare libri. Niente di più appropriato. Ispirata all’Odawara Pavilion, dal quale il proprietario era stato affascinato, la libreria ne riprende le forme.

Paper House ha una forma a “S” ed è costituita da 110 tubi di carta. Questo della Paper House è il primo progetto in cui è stato possibile utilizzare i tubi di carta come scheletro strutturale in un edificio destinato a durare nel tempo. I tubi esterni però, a dispetto di quanto si possa pensare, fungono solo da schermi protettivi dalle intemperie e non hanno funzione strutturale.

Paper Church. Questa chiesa di 10 metri per 15, fu costruita da 160 volontari in sole 5 settimane. 58 tubi di carta alti 5 metri sono disposti a creare un’ellissi avvolta in una pelle di policarbonato.

Paper Dome. Si tratta di una specie di volta a botte larga 27 metri alla base e alta 8 al centro. E’ davvero incredibile che sia fatta di carta eppure è così. Siccome i tubi di carta non possono essere piegati, le curve della Paper Dome, sono realizzate assemblando tanti moduli rettilinei. Sono stati previsti elementi d’acciaio di rinforzo.

Paper Bridge. Il Paper Bridge fu costruito in occasione della stagione estiva vicino a Pont du Gard: un acquedotto romano sito vicino Nimes, nel sud della Francia e considerato patrimonio dell’UNESCO. Grande il contrasto tra i materiali delle due opere: pesanti e durevoli i mattoni del Pont du Gard, leggera ed effimera la struttura di Ban. Armonia invece, nelle forme e nelle dimensioni: il Paper Bridge trae le sue dimensioni da quelle degli archi dello storico acquedotto. I giornali “Le French newspaper”, e “Le Monde”, l’hanno definito il fratello minore del Pont du Gard.

Antonia Guerra

Antonia Guerra Ingegnere Edile ed Architetto

Architettura Ecosostenibile, che ha fondato durante gli anni universitari, è il suo piccolo gioiello. A Londra, dove vive, progetta case per ricchi signori londinesi. Nel tempo libero si aggira in bicicletta tra i grattacieli della City, organizza pic-nic e si dedica alla pittura ad acquerello.