Sfida del cubo di ghiaccio: la struttura del padiglione CasaClima

L’8 Ottobre a Milano si è conclusa la sfida del cubo di ghiaccio promossa da CasaClima Network Lombardia, l’associazione indipendente nata per promuovere i temi dell’edilizia sostenibile. L’evento era già stato presentato nelle settimane precedenti dalla regione dell’Emilia Romagna, riproposto come monito per promuovere la sostenibilità in Italia. La sfida, organizzata con il patrocinio del Comune di Milano, si è tenuta in Piazza Castello, di fronte all’Expo Gate, dove è stato realizzato un manufatto in legno, isolato in sughero.

RIQUALIFICARE L'ESISTENTE: LE RACCOMANDAZIONi CASACLIMA

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LA SFIDA DEL CUBO DI GHIACCIO

Lo studio LCA di Varese si è occupato della messa in opera del piccolo padiglione in legno, il quale ha dovuto ospitare per 14 giorni due cubi di ghiaccio di identico volume, pari ad un metro cubo, e dimensioni, posti all’interno dell’involucro, in due posizioni differenti, per valutare l’efficienza del progetto.

Il primo blocco è stato posizionato nella porzione del padiglione con struttura a legno a vista, perciò direttamente esposto al sole e alle intemperie, mentre il secondo è stato collocato all’interno del guscio isolato con pannelli di sughero.

La risultante è stata evidente allo scadere dei 14 giorni: il primo cubo si è totalmente sciolto dopo appena 72 ore, mentre il secondo ha mantenuto il 96% del suo volume iniziale, per un peso di circa 535 Kg. 

Lo scopo di questa iniziativa è dimostrare quanto un buon isolamento termico riesca a garantire il risparmio energetico ed una temperatura equilibrata per ogni stagione.

LA STRUTTURA DEL PADIGLIONE

L’involucro è stato realizzato disponendo in sequenza dei pannelli trapezoidali in legno, con la base maggiore rivolta verticalmente verso l’esterno, con interasse costante, contrariamente ai traversi orizzontali, disposti liberamente, come controventatura.

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Per il tamponamento delle pareti sono stati utilizzati dei pannelli in legno lamellare, i quali collaborano all’isolamento dell’edificio insieme al rivestimento in sughero, determinante per lo scopo. Questi ultimi sono stati volutamente disposti secondo uno spessore variabile, dando vita ad un ritmo sempre mutevole, che incide principalmente sulla quantità di luce filtrante all’interno.

A rifinire l’involucro ci sono dei quadri in plexiglass sui quali sono state serigrafate le informazioni relative al progetto e alla sfida

Simona Tannino

Simona Tannino Laureata in Architettura

Adora fare fotografie, scrivere e viaggiare. Quasi quanto lo shopping! Affascinata dalle grandi metropoli, si trasferisce nella City alla ricerca di nuovi stimoli. Un suo desiderio è riuscire a conciliare le sue due grandi passioni: architettura e danza. Colleziona Lego, tra un cantiere ed una mostra d’arte. Ah, è famosa per il suo tiramisù!