Make it sustainable, la nuova certificazione di ICMQ dedicata ad un nuovo concept abitativo

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In occasione dell’ultima edizione di Smart Village, alla fiera di Made Expo, l’ente ICMQ ha lanciato la certificazione Make it sustainable dedicata ad un nuovo concept abitativo: il Living Box. Il prototipo del modulo abitativo prefabbricato –esposto per la prima volta a Milano– è stato visitato da oltre 10.000 persone, tra queste si sono accreditati addetti ai lavori ma anche coloro i quali ricercano soluzioni per alloggi confortevoli ad un prezzo accessibile, una necessità molto diffusa specie in un’epoca in cui le banche non prestano denaro facilmente. Vi illustriamo le peculiarità del modulo abitativo e i criteri della sua certificazione.

Approfondimento: l’anteprima di Living Box, il modulo trasportabile ed ecoefficiente

IL CONCEPT DEL MODULO ABITATIVO

Living Box, che ha ottenuto la certificazione Make it sustainable di ICMQ, in sintesi è un modulo realizzato prevalentemente in fabbrica, facile da trasportare, smontabile, quindi riciclabile e in fine energeticamente efficiente perché in un anno consuma come una casa passiva, ovvero meno di 15 kWh/mq.

Come sostengono i suoi ideatori, Living Box è il risultato di un percorso di ricerca sulle opportunità delle unità residenziali prefabbricate inaugurato da Edilportale nel 2006 con l’omonimo concorso internazionale di progettazione, al quale parteciparono oltre 3.000 progettisti provenienti da tutto il mondo.

Il concept unit cristallizza le migliori idee, scaturite dal concorso, in un modulo base delle dimensioni massime di due container, ovvero con una superficie di circa 50 metri quadrati, insomma di un monolocale. A seconda delle esigenze della committenza tale modulo base può essere giustapposto ad altri per configurare composizioni planimetriche articolate. La sovrapposizione o l’abbinamento di più moduli abitativi può dare origine anche ad una struttura pluriplano.

La flessibilità degli spazi di Living Box è la caratteristica principale, apprezzabile immediatamente. L’abitacolo è stato concepito in modo da consentire diverse destinazioni d’uso: residenziale o ricettiva.

Il modulo ad uso residenziale –quello esposto in fiera– prevede l’allestimento in fabbrica di un blocco servizi (cucina–bagno) e di una superficie polifunzionale per risparmiare spazio: di notte è una comoda camera da letto mentre di giorno è un soggiorno–pranzo grazie ad ingegnosi ma non macchinosi arredi “trasformabili”.
Il modulo ad uso ricettivo prevede l’allestimento di una stanza d’albergo dotata dei seguenti vani: una zona d’ingresso di 4,5 metri quadrati, una camera di 18 metri quadrati, un bagno con antibagno e, in fine, un piccolo spazio polifunzionale.

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I MATERIALI E LA TECNOLOGIA COSTRUTTIVA

Il modulo abitativo esposto in fiera è stato completato in soli diciotto giorni, inclusi il montaggio degli impianti e di altri accessori, nonché il trasporto da Roma alla fiera di Milano.
Secondo i progettisti il trasporto è stato un buon banco di prova per valutare la resistenza dell’assemblaggio dell’involucro alle varie sollecitazioni dinamiche, paragonabili a quelle del terremoto che ha distrutto nel 2009 la città di L’Aquila.

Living Box è stato pensato per risolvere i problemi legati alle costruzioni classiche: tempi incerti di cantierizzazione e la difficoltà di garantire realizzazioni in linea con le prestazioni di progetto, cosa non da poco quando intervengono diverse maestranze e non c’è un efficace controllo della posa a regola d’arte dei vari componenti. In pratica, l’assemblaggio del modulo avviene quasi completamente a secco, riducendo così notevolmente l’impatto sulle varie matrici ambientali rispetto ad un cantiere tradizionale.

La struttura portante è composta basicamente da pannelli di legno massiccio di abete incollati a strati incrociati (X–LAM) di 90 millimetri di spessore, assemblati mediante flange metalliche.

L’involucro edilizio del concept assicura un basso valore di trasmittanza termica per minimizzare le dispersioni energetiche, perfettamente in linea con la zona climatica per cui è stato progettato. Tale obiettivo è stato raggiunto con una stratificazione di diversi isolanti termo–acustici, scelti tra i materiali naturali–per un bilancio positivo in termini di emissioni di CO2 equivalente–e disposti correttamente in modo da ottenere una buona inerzia termica con spessori minimi a vantaggio dello spazio abitabile.

Osserviamo che i materiali con maggiore densità sono stati collocati nel lato interno delle pareti. Si tratta di un sistema alternativo alla muratura piena, da tempo sperimentato nel mercato, costituito da lastre in cemento rinforzato di appena 12 millimetri di spessore e con notevole resistenza e adattabilità, caratteristiche che contribuiscono a ridurre i costi e i tempi di lavorazione, nonché ad aumentare il raggiungimento delle prestazioni attese anche in termini di resistenza la fuoco (classe A1).

Per il cappotto termico verticale sono stati impiegati pannelli in lana di roccia, mentre per l’isolamento dei solai sono stati utilizzati pannelli in lana di pecora.
Il sistema ventilato di rivestimento del tetto è ottenuto dall’assemblaggio di una serie di moduli la cui superficie aggiardinata è solidarizzata ad uno strato di isolante termo–acustico in XPE (polietilene reticolato espanso) di spessore variabile in base alla prestazione termica ricercata.

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La scheda tecnica del prodotto consiglia diversi spessori a seconda della zona climatica, ad esempio: per climi particolarmente caldi, per ottenere uno sfasamento dell’onda termica di quasi 13 ore, è necessario usare il modulo con uno spessore totale da 80 a 230 millimetri; mentre per i climi freddi, per ottenere uno sfasamento di oltre le 14 ore, è necessario uno spessore totale di 310 millimetri.

Living Box
è concepito per essere alimentato da diverse fonti rinnovabili come pannelli solari termici, fotovoltaici, sistemi di cogenerazione e minieolico. Alcune soluzioni progettuali dell’involucro ottimizzano l’autonomia energetica, come i brise–soleil e le aperture a sud per sfruttare la radiazione solare d’inverno (apporto gratuito di calore non marginale).

Il prototipo esposto a Smart Village è stato dotato di un sistema di climatizzazione particolarmente compatto, funzionante con pompa di calore (aria–acqua) ed efficiente poiché permette di recuperare il calore presente nell’aria e successivamente di trasferirlo ai terminali dell’impianto. In pratica: per ogni chilowattora consumato di energia è in grado di produrre 4 chilowattora di energia termica.
I progettisti sostengono che il 75% dell’energia fornita è gratuita, rinnovabile e dunque pulita.
Interessante è il sistema di rivestimento di facciata, realizzato in scandole di alluminio, consente di fissare i pannelli direttamente al tavolato, o alla sottostruttura attraverso fori prestampati, dunque non necessitando di graffette, semplifica notevolmente la posa.

Gli arredi, sia fissi che trasformabili, sono stati pensati per ridurre al massimo i materiali e per essere facilmente assemblati.

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Il “sistema cucina” è composto da una serie di tubi in ferro e con fusti senza fianchi nè ante.
Il “sistema soggiorno–letto” è composto da un divano con seduta scorrevole e reclinabile che, in un baleno, si trasforma in un letto matrimoniale grazie ad un sistema con apertura abbattibile.
Il tavolo da pranzo si estrae da una mensola a parete e, in fine, il mobile home office consente di ricavare con un anta ribalta un comodo angolo di lavoro all’occorrenza anche in pochi metri quadri.
Il progetto prevede inoltre l’installazione del sistema di automazione domotica per la sorveglianza e la gestione degli impianti a distanza.

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In ultima analisi, i tempi rapidi di realizzazione e la facilità di trasporto rendono Living Box un sistema incredibilmente competitivo. Secondo nostre indagini il modulo abitativo dovrebbe costare attorno ai 1000 euro al metro quadrato, tutto sommato un prezzo accessibile se teniamo presente i ridotti tempi di assemblaggio a secco in loco.

LA CERTIFICAZIONE MAKE IT SUSTAINABLE

Living Box è la prima unità abitativa ad essere stata certificata con il nuovo protocollo di ICMQ Make it sustainable. La certificazione ha premiato la filosofia progettuale tesa alla ricerca in materia di sostenibilità ambientale di componenti edilizi e di processi costruttivi, insomma è un ottimo biglietto da visita per i progettisti del Dipartimento di ingegneria civile e meccanica dell’Università di Trento.

Il prototipo Living Box è stato certificato come: Modulo abitativo minimo ampliabile a basso impatto ambientale convertibile in abitazione o camera d’albergo”.
La certificazione si compone di un attestato e di un allegato in cui vengono specificate le ragioni per cui l’organizzazione, in questo caso la menzionata università, ha conseguito la certificazione di prodotto prefabbricato. Nella prima pagina dell’allegato viene certificato che: L’organizzazione ha fornito evidenza di conformità ai precisi requisiti coerentemente ai principi di sostenibilità e di standard e modelli riconosciuti a livello internazionale”.

Vi proponiamo una sintesi dei requisiti premiati che potremmo definire essenziali per il green project management:

  • Organigramma delle figure responsabili per processi e obiettivi;
  • Strategia documentata di sostenibilità (economico, sociale e ambientale);
  • Gestione codificata delle informazioni nell’organizzazione;
  • Coinvolgimento e partecipazione degli stakeholder;
  • Pianificazione delle procedure coerente agli obiettivi condivisi con gli stakeholder;
  • Conseguimento degli obiettivi pianificati;
  • Valutazione degli impatti e dei rischi dal punto di vista economico, sociale e ambientale in base agli obiettivi;
  • Misurabilità della soddisfazione degli obiettivi specifici postulati;
  • Bilanciamento tra gli obiettivi proposti dall’organizzazione e quelli dagli stakeholder;
  • Piani strategici di miglioramento del livello di sostenibilità.

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Nella seconda pagina dell’allegato viene certificato che l’organizzazione ha dimostrato di perseguire specifici obiettivi di sostenibilità a favore della tutela dell’ambiente e della collettività attraverso precise iniziative. Le principali iniziative in breve sono:

  • Scelta dei materiali in base alla LCA (Life Cycle Assessment) per la riduzione delle emissioni climalteranti;
  • Uso di fonti rinnovabili;
  • Involucro edilizio progettato secondo i principi della bioclimatica;
  • Trasporto agevole anche su rotaie (non classificato come “carico eccezionale”);
  • Sistema costruttivo flessibile che consente diverse configurazioni giornaliere e anche destinazione d’uso;
  • Garantisce la piena autonomia anche ad utenze deboli (intendiamo persone non particolarmente forzute, n.d.r);
  • Uso di materiali intelligenti (vetri a trasparenza variabile e materiali a cambiamento di stato) per la modulazione del flusso termico;
  • Uso di un sistema intelligente di controllo dei parametri di comfort;
  • Libretto d’uso degli impianti e per la manutenzione;
  • Dismissione e riciclabilità del modulo e dei componenti a fine vita, in modo da ridurre gli impatti ambientali;
  • Riduzione delle lavorazioni in opera per l’elevata componente di prefabbricazione, la quale favorisce il lavoro in sicurezza e continuità.

Infine, osserviamo che il certificato ha una durata piuttosto breve, ovvero di un anno, e può essere anche inferiore qualora vengano modificate le specificazioni tecniche richiamate, o siano variati i processi, o le infrastrutture dell’organizzazione.

DOVE SARÀ POSSIBILE VISITARE LIVINGBOX?

Terminata la fiera di Milano Living Box farà il giro d’Italia. La prima tappa è prevista all’Università di Campobasso in Molise.

Giovanna Barbaro

Giovanna Barbaro Architetto e Tecnologo

Deve il suo carattere cosmopolita a Venezia, dove si laureò in architettura (IUAV). Dal 2008 europrogettista nei settori green economy e clean tech. Nel 2017 ha realizzato uno dei suoi più importanti sogni: fondare Mobility-acess-pass (MAP), un'associazione no profit per la certificazione dei luoghi pubblici per le persone con disabilità motorie. Tra i suoi hobby preferiti: la fotografia e la scrittura