Case sull’albero premiate migliore resort dell’anno

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Visti dall’alto, appaiono come lunghi serpenti scuri che si insinuano tra gli alberi centenari del parco de Pedras Salgadas a Villa Real, nella parte nord del Portogallo. Percorrendo la lunga coda del serpente, si giunge alla testa, spigolosa ed imponente. Sono i due eco–alberghi, nati dalla collaborazione tra gli architetti Luis Rebelo De Andrade e Tiago Rebelo de Andrade con l’impresa Unicer Group. Gli ospiti, immersi tra le fronde degli alberi, possono contemplare da vicino la natura, osservare il cielo stellato attraverso i lucernari e coronare il sogno di abitare in una casa sull’albero. Inaugurati ufficialmente a luglio, le tree house hanno già guadagnato il prestigioso premio come miglior resort dell’anno, indetto dal noto magazine newyorkese “Travel + Leisure”.

Costruire nel paesaggio: le risposte degli architetti

PAESAGGIO E TURISMO

Il progetto si caratterizza per l’integrazione paesaggistica, il pulito e sofisticato interior design ed un inconsueto ed elegante aspetto esterno. Come animali selvatici, le strutture appaiono all’improvviso e seguono un percorso sinuoso ed imprevisto, schivando gli alberi centenari.

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Non più soggetta ai rigori dell’ortogonalità o a codici edili prestabiliti, l’architettura rievoca le sue origini di capanna primitiva, si mimetizza, intercetta e sfrutta spazi liberi, allungandosi per inserirsi in un ambiente naturale a vocazione turistica. Pedra Salgadas è, infatti, noto per la presenza dell’acqua minerale, le cui specifiche proprietà sono state riconosciute dai più importanti centri scientifici.

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All’interno del parco vi sono: un grande stagno di 3000 mq, sculture e giardini termali, il ristorante Tea House, sale per eventi e 12 eco–resort realizzati dagli stessi architetti portoghesi nel 2012. Lo storico stabilimento termale, capolavoro dell’architettura portoghese, è stato recentemente rinnovato da Siza Vieira.

COERENZA DEL PROGETTO CON L’AMBIENTE

In coerenza con il progetto, ogni modulo rispetta criteri di eco–sostenibilità, non pretende un ruolo principale rispetto al paesaggio circostante ed è realizzato con materiali del posto, leggeri e facilmente trasportabili. Pelle di ardesia e struttura lignea sono, infatti, le componenti principali delle strutture; sono stati previsti, inoltre, strati di isolamento, pannelli solari, un sistema di riutilizzo dell’acqua e illuminazione a basso consumo con tecnologia LED.

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Ogni modulo è concepito come monolocale, con il bagno diviso in due parti, l’angolo cottura e camera da letto. Vi sono solo due finestre: una per osservare la vita che scorre nel parco, l’altra per inquadrare le stelle.
I progettisti stanno sviluppando il progetto di snake–house per altre destinazioni d’uso, varie condizioni climatiche e scenari, come montagne, sabbia e fiumi. Verso un’architettura, la cui forma, struttura e rivestimento, nasce e si adegua all’ambiente, proprio come qualsiasi animale.

Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.