Tecniche per la realizzazione delle facciate verdi parte 2. I living walls

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Realizzare pareti verdi e veri e propri giardini verticali è una pratica che sta riscuotendo molto successo anche tra gli architetti più prestigiosi, che ricorrono ad intere facciate verdi nei loro edifici. Le tre tecniche di verde verticale più utilizzate sono la “green facade”, i “living walls” e i “muri vegetali”. Analizziamo nel dettaglio una di queste tecniche: il “living wall”. A differenza della tecnica “green façade”, la tecnica delle chiusure vegetate, in ingleseappunto “living wall”, è più difficile da realizzare dal punto di vista tecnico.

Approfondimento: Riqualificare gli edifici con tecniche di verde verticale

La tecnica delle facciate verdi infatti non è semplicemente l’applicazione di un rivestimento verde ad una chiusura già esistente, completa di per se stessa, ma consiste nella creazione di una facciata di cui la componente vegetale è parte integrante, inscindibile dall’involucro dell’edificio.

I COMPONENTI

Le chiusure vegetate sono composte da uno strato omogeneo e continuo di verde che aderisce alla facciata. Per questo motivo la loro esecuzione risulta essere più complessa rispetto al semplice rivestimento a verde.
Le tecniche di realizzazione si basano su elementi spesso pre–vegetati prima della fase di cantiere.
Molte aziende si sono specializzate infatti nella realizzazione di moduli di materiale plastico, contenenti già il substrato vitale alle specie vegetali e le essenze stesse. Tali moduli scatolari, affiancati, vengono poi posti in facciata mediante appositi sostegni e costituiscono la parete verde, parte integrante dell’involucro stesso.

a sinistra, sezione schematica di un “living wall”; a destra la M2 Metro Station a Losanna di Bernard Tschumi, 2008. Illustrazione di Edoardo Bita sinistra, sezione schematica di un “living wall”; a destra la M2 Metro Station a Losanna di Bernard Tschumi, 2008. Illustrazione di Edoardo Bit

Le modalità di esecuzione e montaggio sono pressoché identiche a quella di una normale facciata ventilata.

È necessario affiancare alla chiusura vegetata un impianto di irrigazione o fertirrigazione, che garantisce in modo automatico il nutrimento necessario alle piante.

LE SPECIE VEGETALI

Proprio per le caratteristiche costruttive dei “living walls”, possono essere impiegate molteplici specie di piante. Non si rivela più necessaria, come per la realizzazione della green facade, la scelta di piante rampicanti che si sviluppano in altezza anche per molti metri lontano dall’apparato radicale.

I moduli che andranno a costituire la facciata possono essere prevegetati con quasi qualsiasi tipo di essenza. Unica condizione fondamentale è che si adottino specie vegetalisempreverdi, in modo da garantire il rivestimento a verde dell’involucro anche nei mesi invernali.

Una prerogativa, o se vogliamo un difetto, dei “living walls” è che , proprio per la loro struttura modulare e per la modalità di prevegetazione, presentano un aspetto poco naturale dove, talvolta, si percepiscono i moduli utilizzati. Tale caratteristica consente d’altro canto di realizzare disegni anche complessi, che saranno poi leggibili in facciata.

ALCUNI ESEMPI

Un primo esempio di parete ricoperta con la tecnica del “living wall” è la M2 Metro Station a Losanna, realizzata dall’architetto Bernard Tschumi nel 2008.

La M2 Metro Stationa Losanna di Bernard Tschumi, 2008 ( © Bernard Tschumi Architects ).La M2 Metro Stationa Losanna di Bernard Tschumi, 2008 ( © Bernard Tschumi Architects ).

La stazione è completamente rivestita, sia in copertura che sulla facciata d’ingresso, da un rivestimento del tipo “living wall”. In questo caso è particolarmente evidente la struttura modulare dell’involucro così realizzato.

Mint Hotel a Londra, 2010.Mint Hotel a Londra, 2010.

Ulteriore esempio può essere il Mint Hotel a Londra, realizzato nel 2010. Sulla facciata ospita uno dei più alti “living walls” europei.

Fashion Valley Mall Living Wall, San Diego, 2012.Fashion Valley Mall Living Wall, San Diego, 2012.

Citiamo infine l’installazione vegetale nel Fashion Valley Mall Living Wall, a San Diego, realizzato nel 2012. La parete modulare è stata in questo caso realizzata da GreenScaped Buildings.

Liberamente tratto da un articolo di Edoardo Bit.

Giulia Azzini

Giulia Azzini Ingegnere

Appassionata di architettura sostenibile, le piace scrivere e coniuga qui le due cose. Tra un buon libro e un’escursione in montagna si tiene sempre aggiornata. Ama reinventare la propria casa e quella di familiari o amici.