Studio di valutazione dell’efficienza energetica

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Lo studio di valutazione di efficienza energetica ERSE s.p.a. (Enea – Ricerca sul Sistema Elettrico S.p.A., ex CESI, che collabora con Università ed Enti di ricerca, in questo caso con Confindustria) dal titolo “Analisi di profittabilità dell’investimento di acquisto di Tecnologie Efficienti nel settore Residenziale, Industriale e dei Trasporti” intende confrontare alcuni tra i più diffusi interventi di efficientamento energetico nel settore privato domestico

ma anche in quello industriale e delle amministrazioni locali: dalla sostituzione delle caldaie a quella delle autovetture, all’illuminazione, considerando anche quella pubblica stradale, dall’uso di inverter a quello di motori ad elevata efficienza per il settore industriale. Lo scopo è quello di trarne una valutazione dell’investimento economico relativamente al reale vantaggio in termini di risparmio energetico.

IL CONTESTO
Il contesto considerato dall’analisi si articola su due livelli, uno nazionale in cui sono presenti i vincoli e gli obiettivi derivati dall’adesione al protocollo di Kyoto e dalle direttive europee in fatto di risparmio energetico ed efficientamento dei sistemi di produzione e consumo dell’energia, ed uno privato del singolo utente/consumatore.

Nazionale
A livello nazionale dunque si considerano: la necessità di recepire entro i termini previsti la normativa europea; l’onere di acquisto di certificati di produzione di energia da FER per il conseguimento della quota del 17% indicata dal protocollo di Kyoto (vedi appendice 13.3 dello studio); l’onere di acquisto di quote di emissione di CO2 in misura delle necessità derivanti dagli usi privati, domestici e industriali; la possibilità di finanziamento statale degli interventi di efficientamento energetico considerati nello studio.

Il consumatore privato
A livello del consumatore privato si considerano i costi di investimento iniziale, i costi di manutenzione ed uso delle tecnologie adottate ed i costi legati ai consumi energetici, ovvero, in pratica, le spese di bolletta.

I PARAMETRI PER LA VALUTAZIONE DI EFFICIENZA
Oltre ai parametri economici ve ne sono altri, necessari per una valutazione corretta dei benefici o degli oneri, legati al tempo. Innanzi tutto si valutano i tempi medi di utilizzo delle varie soluzioni tecnologiche, siano esse sistemi di riscaldamento, generatori, caldaie, autovetture, interventi architettonici; il tempo d’uso spesso coincide con il tempo di vita utile (ma non sempre) tant’è che nell’analisi in questione si parla esclusivamente di quest’ultimo.

Un altro parametro temporale fondamentale è il tempo di ritorno economico (Pay Back Time), che dice il numero di anni necessario affinché i risparmi annuali arrivino a superare il maggior valore investito inizialmente per ottenere i ricavi stessi.

Legato al tempo è anche il tasso di interesse, che nel caso di un investimento rappresenta il rendimento (annuo) del valore investito, e permette di ricavare il VAN (Valore Attuale Netto), ovvero il valore che assume l’investimento compiuto al tempo iniziale ad un tempo successivo, ad esempio alcuni anni dopo. In pratica si tratta di mettere in conto i possibili ricavi/spese futuri per capire quanto rimarrà del valore iniziale.

Nell’analisi in realtà compare il tasso di sconto, che corrisponde al tasso di interesse applicato dalla banca centrale sul denaro prestato alle aziende di credito, e che di fatto rappresenta una sorta di “costo” per i valori degli investimenti.

Poi ci sono altri parametri tecnici che ci permettono di confrontare differenti quantità e situazioni, come unità di misura, valori di potenza nominale termica o elettrica dei generatori, potere calorifico, efficienza di processo, etc.

MODALITA’ E SEQUENZA DI ANALISI
Innanzitutto si definisce la tecnologia per il risparmio energetico proposta (Best Available Technology), e si rapporta con un caso alternativo generalmente diffuso (Bussiness As Usual).

In genere vengono considerati due casi: il primo in cui l’intervento viene compiuto al termine della vita utile della precedente soluzione adottata, considerata sempre un BAU, e l’alternativa è tra la scelta della BAT o una riproposizione del BAU. Nel secondo caso invece l’adozione della BAT avviene “forzatamente” prima del momento indicato per la sostituzione/intervento (in genere a 2/3 della vita utile della precedente soluzione), e l’alternativa è tra l’adozione della BAT o il mantenimento del BAU.

Si esplicitano quindi i valori dei parametri scelti, nei differenti casi, e se ne compila una tabella introduttiva; la tabella può contenere dei sottocasi, visto che l’analisi è compiuta generalmente a livello nazionale ma gli ambiti in cui i parametri sono ragionevolmente definiti possono essere più d’uno: classico dei parametri dipendenti dal clima, che variano notevolmente con la latitudine e che influiscono in maniera significativa sull’analisi. Vengono qui esplicitati anche alcuni parametri indiretti che definiscono le condizioni al contorno, il punto di partenza dell’analisi numerica, come i costi dell’energia, il valore dell’inflazione, ma anche le temperature medie dell’aria o dell’acqua, i giorni di sole, di pioggia o di vento, oppure costi di carburante, percorrenze medie, indici di inquinamento, etc.

CONFRONTO TRA TECNOLOGIE
Alla fine per ogni “configurazione” si definiscono e si ricavano i valori di:

  • costo iniziale di investimento: differenza tra BAU e BAT
  • consumo medio annuo: differenza tra BAU e BAT
  • tempo di vita tecnica. Si considera uguale per BAU e BAT
  • PBT (tempo di ritorno economico). Si ricava dividendo il valore dell’investimento, inteso come differenza tra i costi iniziali per BAU e BAT, per i risparmi annuali ottenuti di conseguenza. In tale operazione tuttavia entra in gioco il tasso di sconto, che rende la divisione un’operazione un po’ più complessa
  • VAN (valore attuale netto) ricavato dai 4 precedenti, che può essere positivo o negativo indicando la maggiore o minore convenienza dell’investimento in sé
  • minimo incentivo necessario, uguale al VAN se questo è negativo, nullo in caso di VAN positivo. L’incentivo dunque serve a rendere minimamente conveniente l’investimento per il singolo, ammesso che esistano vantaggi per la comunità non conteggiati nel VAN che lo motivino e lo determinino
  • costo unitario di incentivazione, pari al rapporto tra il valore di incentivo e l’energia risparmiata, in euro/kWh. In pratica è un indicatore della utilità degli incentivi: minore è tale valore, maggiore è l’energia risparmiata a parità di incentivo.

Da notare che i numeri che escono fuori in questa seconda fase dipendono essenzialmente dalle condizioni iniziali sancite nel passo precedente.

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VALUTAZIONE DEI BENEFICI PER LA COMUNITA’
Le tabelle suddette rappresentano il punto di vista dell’investitore singolo, ma contengono un elemento incoerente, l’incentivo pubblico, motivabile solo nell’ottica più generale dei vantaggi a livello nazionale, per l’intera comunità ed in finestre temporali che riguardano quest’ultima e non solo i tempi di uso relativi all’investimento.

Una successiva tabella dunque provvede ad esplicitare i benefici alla comunità derivanti dai vari investimenti in sistemi e tecnologie di risparmio energetico, partendo dai risparmi nazionali legati alle minori emissioni di CO2 e alla maggiore percentuale di uso delle FER. A questi due potrebbero in realtà aggiungersene diversi altri, legati ai costi di smaltimento e gestione dei fattori inquinanti, e dei danni da essi derivanti, o ai risparmi ottenibili da una ottimizzazione degli approvvigionamenti e dei consumi sulle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia (elettricità, gas, filiere dei combustibili).

La differenza tra il VAN eventualmente positivo, o l’incentivo minimo necessario, e il valore economico dei benefici alla comunità dirà se ha senso incentivare la tecnologia (BAU) proposta (valore positivo) oppure no.

Lo studio dell’ERSE rischia di divenire obsoleto nel volgere di alcuni mesi, per la rapida evoluzione del mercato delle tecnologie a risparmio energetico, ma ciò che lo rende interessante ed esemplare è la metodologia di analisi, che può essere riprodotta in differenti contesti e non solo per le tecnologie proposte. La comprensione dei meccanismi di confronto consente una valutazione concreta ed esatta, ed il più delle volte sufficientemente esaustiva, dei possibili interventi di risparmio energetico e bioedilizia, sulla base di numeri e non di opinioni o “presagi”.












Francesco Cherubini

Francesco Cherubini Dottore in Fisica

Nasce ricercatore biofisico per morire progettista HVAC tra ingegneri, architetti e geometri. E’ il classico soggetto che ha una lavatrice a pedali in cantina e l'estate fa campeggio con i pannelli solari e l'impianto a 12 volts autocostruito. Passione per l'artigianato, il rugby e l'essenzialità.