Pareti vegetali indoor: la natura nel progetto architettonico

Pareti-vegetali-indoor-d

La Natura ha sempre il sopravvento sull’architettura e sulle costruzioni, prendendosi lentamente, il giusto riscatto sull’operato umano. Basti pensare alle rovine piranesiane, alle misteriose città fantasma (come Consonno, Monterano e Gosaldo) o semplicemente alle piante spontanee, caparbie e vagabonde, che spuntano incuranti nei muretti a secco, penetrano nelle fessure dell’asfalto o nelle cornici di finestre.Le pareti vegetali o green façades, suggestione di architetti romantici, azzardo botanico o virtuosismo decorativo, sono diventate ormai parte integrante del manufatto architettonico. La naturalizzazione di scheletri in acciaio (l’Edificio Pergola Tribù di Bruno Stagno), i parcheggi multipiano (StazionePerrache di Canevaflor), le recinzioni temporanee (Green Greeen Screen di Klein Dytham )sono espressioni delle infinite possibilità figurative, morfologiche e poetiche dell’elemento naturale, che può rivestire all’interno del progetto architettonico.

IL VERDE ALL’INTERNO

Il verde verticale, con i suoi supporti, colori, tecniche e varie legittimazioni contro le più comuni perplessità (manutenzione, presenza di animali e costi elevati) è ormai diffusissimo in quattro diverse forme: rivestimento esterno puntuale, lineare, superficiale e volumetrico.

Le pareti vegetali possono, però, essere utilizzate anche all’interno, come: elemento decorativo, promozionale e a scopo terapeutico. In uffici, abitazioni, nei musei ma soprattutto nelle più prestigiose boutique, è possibile allestire stupefacenti e variegate pareti verdi o installazioni temporanee ed evocative.

1) I giardini verticali interni

Inserire il verde all’interno di ambienti interni ha due principali funzioni: trasmettere ai fruitori sensazioni positive dal punto di vista psicologico e fisiologico (anche attraverso l’uso di piante antinquinanti ) e creare una suggestiva, insolita ed eco–friendly atmosfera dell’ ambiente e, di conseguenza, dell’immagine aziendale. Dal punto di vista tecnico, il sistema non differisce molto rispetto alle pareti verticali esterne, tranne che un auspicabile uso maggiore di piante che contrastino l’inquinamento indoor. I giardini verticali interni sono fissati con una struttura autoportante che soddisfa anche il ricambio d’aria e li distacco dalla parete; l’impianto d’irrigazione è autonomo e automatizzato.

2) I quadri vegetali

Su pareti bianche e interni minimalisti chic, come anche su pareti di legno o di mattoni, sono visibili da alcuni anni i cosiddetti ‘quadri vegetali’. Si tratta di strutture realizzate in acciaio inox su misura con cornici personalizzabili (in corten, laccate, di legno, mosaico, pelle e vetro) in cui è inserito il pannello vegetale con il sistema d’irrigazione. Sono adatti sia per esterni che per interni e, attraverso un indicatore di livello elettronico è possibile controllare anche la riserva idrica disponibile. La flessibilità progettuale, i costi e le dimensioni ridotte dei quadri sono le caratteristiche che li rendono preferibili rispetto ai giardini a tutta altezza. La selezione delle piante, come per i giardini verticali esterni o interni, deve essere definita da un esperto botanico in accordo ai gusti e alle esigenze della committenza. Inoltre può comportare un sensibile miglioramento termo–acustico dell’ambiente.

Pareti-vegetali-indoor-c

3) Verde puntuale

La verdolatria ha contagiato tanto l’architettura (degli esterni e interni) quanto il design e gli allestimenti, in sinergia con l’illuminazione naturale e artificiale. Freya Bardell in collaborazione con Greenememe ha brevettato il modulo LiveWithinSkin: un giardino a moduli quadrati in cui da tagli a forma di croce fuoriescono piante. Per tale soluzione l’aziena raccomanda di recuperare l’acqua – piovana o con altri sistemi di riutilizzo – e selezionare piante adatte al miglioramento delle condizioni ambientali.

4) Verde come artificio / gli effetti sulla psiche del colore verde

Il verde è il colore della calma, della logica coerente, dell’armonia del corpo, del relax e ricorda vari ambienti naturali, dai prati, foreste fino ai fondali marini. Inoltre può essere riproposto come artificio e non come reale superficie vegetativa. L’operazione allusiva e simulativa della vegetazione in alcuni casi è ben riuscita: Herzog de Meuron nella fabbrica Ricola (Mulhouse– Brunstatt, Svizzera, 1995) e Italo Rota in Casa Cavalli (Firenze, 2008) poichè ripropongono un modulo vegetale – pattern; Klein Dytham Architecture realizza le Gungun Wall in Omotesando Avenue (Tokyo, 2003) con le Green Green Screen: una recinzione di cantiere dei Doujuunkai Apartaments. Si tratta di un’opera provvisoria in cui si alternano fasce verticali di larghezza variabile con piante sempreverdi e bande disegnate con motivi verdi. L’operazione, che coinvolge 274 mt di fronte stradale, è un’installazione sorprendente che, da una parte, ripaga il disagio dei fruitori per il lungo cantiere, dall’altra parte è un’occasione pubblicitaria per la stessa azienda costruttrice. Grande attenzione per l’impatto ambientale e sociale del cantiere ma anche delicatezza e armonia del disegno. L’irrigazione realizzata non è a spruzzo come da progetto iniziale a causa di varie limitazioni dell’Amministrazione, ma avviene tramite una canalizzazione posta a cascata sulla sommità dei pannelli. La struttura è in semplici tubolari in acciaio, pannelli di alluminio per le pareti verdi (reali e disegnate) fissate sul feltro e terreno; ugelli e tubi sono utilizzati per il sistema di irrigazione.

Fonte | Verde verticale aspetti figurativi, ragioni funzionali e soluzioni tecniche nella realizzazione di living walls e green façades (Biblioteca di architettura) Oscar E. Bellini, Laura Daglio, Maggioli editore 2009

Elisa Stellacci

Elisa Stellacci Architetto

Di origine barese e studi ferraresi, si occupa di architettura e grafica a Berlino. Lavora in uno studio di paesaggio, adora le ombre, concertini indie-rock e illustrazioni per bimbi. Volubile e curiosa, si perde nei dettagli e divide non equamente il tempo tra lavoro, amici e passioni.