Estetica del fotovoltaico: tegole canadesi come alternativa ai tradizionali pannelli

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Che sia in facciata o in copertura, montato in orizzontale o in verticale, il fotovoltaico è oramai una variabile progettuale che, accompagnata ad una corretta progettazione bioclimatica ed integrata negli elementi edilizi, partecipa attivamente alla produzione di energia e alla costruzione dell’immagine dell’opera architettonica. Tuttavia risulta ancora ostico il tema dell’integrazione del fotovoltaico, specie nei centri storici, dove l’introduzionedi elementi tecnologici può creare problemi di ordine estetico e stilistico.

In fase progettuale, quando si prevede l’introduzione di un sistema fotovoltaico, la prima scelta da compiere è quella relativa al come inserire le celle che produrranno energia. I sistemi “applicativi”, i più diffusi soprattutto in Italia, prevedono la sovrapposizione dell’elemento fotovoltaico sui tradizionali componenti edilizi; i sistemi “sostitutivi” prevedono l’integrazione e la sostituzione degli elementi che costituiscono l’involucro dell’edificio. Questi ultimi svolgono le stesse funzioni dei tradizionali componenti edilizi, lasciando ai progettisti la massima libertà formale. D’altronde è innegabile che l’impiego di sistemi sostitutivi, specie in copertura, presenta dei notevoli vantaggi:

  • Mancata occupazione di suolo;
  • Complessiva riduzione dei costi di costruzione;
  • Miglioramento delle prestazioni termiche dell’edificio;
  • Riduzione dei costi legati ai consumi energetici dell’edificio.

IL FOTOVOLTAICO NELLE TEGOLE CANADESI: CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI

L’introduzione delle celle fotovoltaiche in pannelli sottili integrati nelle tegole canadesi ha un duplice vantaggio: le tegole producono energia e, nello stesso tempo, impermeabilizzano la copertura. Le celle di queste tegole sono frutto di un processo di deposizione rotativa sotto vuoto, su un rotolo continuo di un foglio in acciaio inossidabile, creando così una cella unica.

Le celle sono poi disposte in stringhe e incapsulate in polimeri stabilizzati UV per formare laminati fotovoltaici. L’incapsulamento comprende anteriormente l’EVA (etilvinilacetato) e il fluoro–polimero EFTE, per uno spessore complessivo inferiore a 1 μm.

Bastano circa 40 tegole per abbattere i costi dell’ energia elettrica per almeno 25 anni. La loro resa energetica è notevolmente alta, anche in condizioni di orientamento e inclinazione non favorevoli, con una produzione in kWh per Watt installato pari al 10–20% in più rispetto alla maggior parte dei moduli cristallini in commercio.

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La tegola canadese presenta la massima adattabilità a tetti di ogni forma ed inclinazione, grande facilità di montaggio e fissaggio (sia meccanico che termico) e ovviamente modularità. Pur essendo privo di vetro di protezione, per garantire la flessibilità e la leggerezza del moduli, le tegole sono autopulenti ed in più risultano non riflettenti, resistenti alle intemperie e pedonabili.

La varietà di forma e colori (circa 60 disponibili) rendono questi sottilissimi pannelli adatti ad ogni declinazione.

Il design è da sempre un’importante fattore di accettabilità e questo è vero ancora di più nel campo del fotovoltaico, dove il dibattito sulla necessità di ricorre alle rinnovabili cozza con il dubbio valore estetico aggiunto dai pannelli installati sui tetti. Il ricorso a soluzioni di questo tipo risulta, invece, un’ alternativa validissima nei nostri centri storici, nelle aree protette e turistiche.

Anellina Chirico

Anellina Chirico Architetto

Cilentana, si avvicina al mondo delle costruzioni per gioco grazie ad un regalo della Befana. Quella casa in legno da montare diventa una passione e decide di farne il suo mestiere. Quando ripone matite e computer, guarda fuori dalla finestra, parla tanto e lavora a maglia.