Edifici green per città giardino

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L’architettura contemporanea ha scelto da tempo di seguire la strada della sostenibilità con progetti ambiziosi e che fino a qualche tempo fa sarebbero stati giudicati al limite dell’utopia. Il primo ad anticipare l’idea di città sostenibile fu Ebenezer Howard, teorico della “Città Giardino” che nel 1902, nel suo libro “Garden Cities of Tomorrow”, immaginava scenari credo molti vicini a ciò che viene proposto oggi: edifici sui quali sembra che la natura

prende il sopravvento. Howard infatti scrive: “possiamo dunque considerare la città e la campagna come due calamite, ciascuna protesa ad attrarre gli uomini verso se stessa, una contesa in cui interviene una nuova forma di vita partecipe della natura d’ambedue”. Questa idea, riveduta ed aggiornata ai nostri tempi, è alla base di molte realizzazioni green: ecco qualche esempio.

LA TOWER FLOWER DI EDOUARD FRANçOIS
Attualmente il maggiore esponente di questa tendenza alla sostenibilità nelle costruzioni è l’architetto parigino Edouard François, paladino dell’housing sociale ed autore nel 2004 della celeberrima Tower Flower, una costruzione con trenta alloggi sociali che sorge in uno dei quartieri più eleganti di Parigi, le cui mura esterne spariscono nella giungla della vegetazione presente sui balconi. Anche il complesso di alloggi sociali “Eden Bio”, nel cuore di Parigi, e quello di Louviers, in Normandia, interamente realizzato con mattoni bio e legno di castagno sono progetti di François: si ha quasi l’impressione che la natura abbia il preciso obbligo di nascondere la struttura dell’edificio, rendendolo così decisamente più leggero. Dello stesso architetto anche la Torre Vegetale di Nantes.

Foto | Edouard François

IL BOSCO VERTICALE DI STEFANO BOERI

In Italia il progetto forse più noto è quello, curato da Stefano Boeri, conosciuto come Bosco verticale: si tratta di una torre di 27 piani con un totale di 1500 alberi distribuiti per tutti i balconi. L’idea è quella di “un’architettura biologica ad alta densità di abitanti e di alberi” che attraverso lo schermo vegetale costituito dal verde, assorbe le polveri sottili, crea un adeguato microclima, filtra la luce solare. Il Bosco Verticale, in costruzione nel capoluogo lombardo, fa parte di un piano di più ampio respiro chiamato BIoMilano: si tratta di sei progetti che mirano a far convergere le energie economiche e territoriali necessarie per raggiungere un nuovo equilibrio tra sfera urbana, naturale e rurale, donando ad una delle città più inquinate al mondo l’occasione di diventare Metropoli della Biodiversità.

LA TORRE HUERTA DI MVRDV ARCHITECTS
In Europa esistono validi esempi di green buildings di cui Ebenezer Howard potrebbe andare fiero: la Torre Huerta, a Valencia, è uno di questi. La Huerta di Valencia è un’area della Spagna nota per il verde e le coltivazioni che con il tempo sono state inghiottite da un’improvvisa ed invadente urbanizzazione. Da qui parte l’idea di un quartiere, Sociopolis, che riproponga in nuce le caratteristiche fisiche ed antropiche di quest’area: Torre Huerta, in particolare, è un edificio di 21 piani, destinato al social housing anch’esso, contenente 96 appartamenti dotati di un balcone con uno sbalzo di 8 metri ed un’ angolo per ospitare un albero, possibilmente da frutto. Il tetto è organizzato come uno spazio comune. Il progetto è stato curato da MVRDV Architects di Rotterdam.

Foto | MVRDV

HARMONIA 57 DI TRIPTYQYE
Infine, non posso non citareHarmonia 57, un’ ottimo esempio di costruzione ecologica a tutto tondo, ideata dal gruppo di progettazione franco–brasiliano Triptyque e realizzata a San Paolo del Brasile nel 2008. Si tratta di un edificio, che ospita uffici ed un atelier per artisti, i cui muri esterni sono completamente rivestiti di piante. Come se non bastasse, sulle pareti di Harmonia 57 è sistemato anche l’impianto di irrigazione che ricicla e vaporizza l’acqua piovana; i tubi sono disposti in maniera da evocare il sistema venoso del corpo umano. Insomma, come scrivono i progettisti, “E’ un edificio che respira e suda”.

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Foto | Triptyque











Maria Leone

Maria Leone Architetto

Vive e lavora a Napoli, dove si interessa di progettazione e grafica, collaborando con siti del settore. Assieme a tre colleghe ha costituito un’associazione culturale per promuovere la cultura d’architettura. Sogna di imparare a cucinare, per la gioia del marito, figlia e cane!