Avi Friedman e i prototipi di case economiche, flessibili e sostenibili degli anni ’90

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All’inizio degli anni ’90 Avi Friedman, professore della Mc Gill University di Montreal in Canada, inizia a focalizzare il suo percorso di ricerca sulla realizzazione di abitazioni sostenibili, flessibili ed economiche. I principi ispiratori dell’architetto sono quelli di abbassare il costo delle case, in modo da rendere accessibile la costruzione di una residenza anche per le famiglie meno abbienti e ridurre il consumo energetico, sfruttandol’orientamento e la corretta progettazione architettonica.

Il progetto ecologico di Ugo Sasso

Gli studi di Avi Friedman si fondano sul concetto di sostenibilità inteso come approccio intelligente alla progettazione, un’abitazione sostenibile non è quella ecologicamente e tecnologicamente evoluta, ma una casa abitata da persone intelligenti, che utilizza le risorse naturali nella giusta maniera. Le valenze sociali, culturali ed economiche della sostenibilità sono tenute in considerazione al pari di quelle ambientali.

IL PRIMO PROTOTIPO: LA GROW HOME

Friedman parte dall’analisi del mercato immobiliare e dei bisogni della popolazione canadese. Il cambiamento economico e la crisi degli anni ’90 hanno portato ad un cambiamento della famiglia media, che non è molto più ampia, ma si compone di due, tre persone per nucleo familiare, e percepisce un reddito abbastanza basso. Decide quindi di rivolgersi a questa fascia della popolazione che comprende anche persone anziane o famiglie con un solo genitore che solitamente, invece di acquistare casa, preferiscono sostenere delle spese di affitto.

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Il prototipo della Grow Home viene costruito come modello esemplificativo nel campus della Mc Gill University di Montreal. L’abitazione si sviluppa su tre piani come tipologia a schiera riducendo all’essenziale le dimensioni degli spazi interni. Il piano principale comprende zona living, cucina e bagno, il secondo piano invece, dedicato alla zona notte, è solo parzialmente completato, abbassando così i costi di realizzazione, in modo da poter essere terminato in seguito secondo le scelte e le possibilità economiche del futuro proprietario.

L’utilizzo di una pianta compatta rettangolare realizzata con misure standard (14X36 piedi), permette di risparmiare sull’utilizzo dei materiali: infatti queste dimensioni permettono di utilizzare elementi modulari per la costruzione delle strutture con un prezzo ridotto. Inoltre la scelta della tipologia a schiera permette di ridurre i costi per la costruzione delle infrastrutture di servizio, e di evitare dispersioni eccessive di calore tramite l’affiancamento di più abitazioni.

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Il processo costruttivo è semplificato al massimo in maniera tale da rendere le case flessibili e permettere al futuro proprietario di risparmiare sui costi anche attraverso l’autocostruzione della residenza.

IL SECONDO PROTOTIPO: THE NEXT HOME

Nel 1996 viene costruito il secondo prototipo nel campus della Facoltà di architettura di Montreal. Questa nuova tipologia abitativa è rivolta ad una maggiore varietà di acquirenti, punta tutto sulla massima flessibilità, sia nella scelta dei materiali sia per possibili trasformazioni prima e dopo la costruzione. È concepita da Avi Friedman come una casa indipendente, semi–indipendente o in linea, che può avere un unico proprietario o può essere suddivisa fino a tre appartamenti, uno per piano.

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Come la Grow Home anche quest’abitazione non è completa, e permette ai futuri proprietari di scegliere lo stile, e la posizione delle varie funzioni abitative (bagno, cucina, zona living e camera da letto). L’introduzione fondamentale di questo prototipo è quella di un vero e proprio catalogo che comprende una serie di elementi, interni ed esterni, permettendo al possibile acquirente di scegliere tra varie forme, finiture e materiali per adattare al meglio la futura residenza alle sue esigenze. Tutti questi elementi a partire dalle tramezzature, le finestre e la copertura, sono prefabbricati, riducendo notevolmente il costo della costruzione. Si può scegliere uno stile più tradizionale o uno più moderno, si possono aggiungere balconi o patii in base alle necessità e alle possibilità economiche del futuro proprietario.

LA CASA À LA CARTE

Questa abitazione è progettata per sopperire alle necessità dei paesi in via di sviluppo, e in particolare del Messico, dove gli standard abitativi della popolazione sono molto più bassi rispetto alla media. La sua conformazione è ancora più essenziale di quella della Grow Home e punta a ridurre i costi di costruzione al massimo utilizzando materiale di riciclo, pur cercando di mantenere lo stile tradizionale messicano. La Casa à la Carte è pensata per una giovane famiglia, si sviluppa su un unico piano e prevede la possibilità di un ampliamento sia nella parte posteriore sia nei piani superiori.

Francesca Guadalupi

Francesca Guadalupi Architetto

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